Le grandi piattaforme online non dovrebbero avere nessun problema nel rintracciare delle soluzioni per la definizione dell’età degli utenti. Lo ha detto Caroline Stage Olsen, ministra danese per il Digitale, a Euronews. “Sono le aziende più grandi del mondo, con un’economia più grande di quanto possano sognare la maggior parte dei nostri paesi. Ritengo che riusciranno a trovare una soluzione”, ha detto.
L’iniziativa europea
Stage Olsen insieme con il Commissario Ue alla Sovranità Digitale Henna Virkkunen ha detto ieri che cinque paesi europei – Danimarca, Francia, Italia, Grecia e Spagna – hanno in cantiere lo sviluppo di un’applicazione nazionale personalizzata per la verifica dell’età, al fine di proteggere i minori dai contenuti dannosi online.
Questa app dovrebbe consentire agli utenti di dimostrare facilmente di avere più di 18 anni quando accedono a contenuti per adulti con restrizioni online. A lungo termine, la Commissione auspica di integrare le funzionalità di verifica dell’età negli strumenti di identificazione digitale, i Portafogli di Identità Digitale Europei (eID), che saranno implementati il prossimo anno.
Pressing sulle Big Tech
Le grandi aziende tecnologiche si trovano ad affrontare crescenti pressioni per implementare strumenti di verifica dell’età per contrastare la diffusione di materiale pedopornografico (CSAM). Il regolamento CSAM, proposto nel 2022 e attualmente in discussione al Consiglio dell’UE, si basa anch’esso in larga misura sull’identificazione dei minori online per proteggerli dai predatori.
Alcune aziende hanno implementato soluzioni basate sull’intelligenza artificiale per affrontare il problema, ma Stage Olsen si è detta fiduciosa che le piattaforme online troveranno i fondi necessari per sviluppare questi strumenti. “Sono sicura che riusciranno ad assumere alcune delle menti più brillanti al mondo in ambito tecnologico”, ha affermato.
L’iniziativa di Meta
Lo scorso anno, il gigante tecnologico statunitense Meta ha proposto alla Commissione un sistema armonizzato di verifica dell’età e di standard di sicurezza per app e servizi online. Secondo la proposta di Meta, se un minorenne desidera scaricare un’app, gli app store sarebbero tenuti a informare i genitori.
I 27 Stati membri dell’UE sono attualmente liberi di stabilire le proprie regole per la verifica dell’età e non esistono standard UE, sebbene alcune norme UE prevedano una verifica dell’età migliorata per proteggere i minori, tra cui il Digital Services Act (DSA) e la Direttiva sui servizi di media audiovisivi (AVMSD).
Digital Fairness Act pianificato
La Danimarca, che ha iniziato a presiedere le riunioni dei ministri dell’UE questo mese, ha dichiarato di aver posto diverse misure per la protezione dei minori in cima all’agenda durante la presidenza del Paese.
“Userò la presidenza per mettere questo tema in cima all’agenda e definire un’ambizione politica chiara che possa plasmare la politica dell’UE negli anni a venire”, ha dichiarato Stage Olsen.
Un modo per rendere obbligatori questi strumenti sarebbe quello di introdurre queste misure in un Digital Fairness Act pianificato, norme che la Commissione presenterà all’inizio del prossimo anno per proteggere i consumatori online.