Novità in arrivo

Agcom, riportare sulle bollette di luce, gas, acqua e telefono la data di spedizione

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Sulle buste che contengono le bollette dei servizi di pubblica utilità (energia elettrica, gas, acqua, telefonia) dovrà essere indicata la data di spedizione. L’Agcom sta lavorando a questa novità e poi sarà compito del Mise decidere quando farla scattare.

Come evitare di far pagare ai consumatori sanzioni per aver pagato bollette arrivate in ritardo? Alla soluzione per questa beffa sta lavorando l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom) che punta a far stampare agli operatori postali la data di spedizione sulle buste che contengono le fatture. Dunque nulla è ancora deciso. Tutti i soggetti interessati potranno inviare le proprie osservazioni ad Agcom entro il 25 settembre partecipando a questa consultazione pubblica e rispondendo a quattro quesiti. Nella terza domanda la Autorità si sbilancia e indica la sua modalità preferita:

“l’Autorità ritiene che la terza soluzione sia quella preferibile perché più coerente con il dettato della norma della legge di bilancio, sebbene possa comportare un aggravio in termini di investimenti e costi operativi per gli operatori postali. Consiste nell’apposizione da parte dell’operatore postale della data di spedizione (accettazione/ingresso nella propria rete, con l’indicazione “spedita il xx/xx/xxx) sulla busta contenente la bolletta/fattura nel momento in cui riceve la corrispondenza da inviare al recapito. Questa soluzione infatti è l’unica che fornisce la certezza della data di spedizione consentendo quindi all’utente finale di individuare più facilmente le responsabilità di eventuali ritardi nel recapito delle bollette soprattutto nel caso sia possibile confrontare tale data con le informazioni derivanti da una regolamentazione di settore come quella adottata, per esempio nelle comunicazioni elettroniche con la citata delibera n.179/03/CSP”.

Al Mise il compito di decidere quando far scattare la novità

Tra la data di emissione e quella di scadenza devono esserci almeno 20 giorni di differenza. Ma questo lasso di tempo non sempre è sufficiente per evitare le beffe ai consumatori e i contenziosi con le società che gestiscono le utenze.

Poi sarà compito del ministero dello Sviluppo Economico adottare il regolamento e renderlo operativo, quindi decidere quando far scattare la novità a favore dei consumatori.