finestra sul mondo

Accordi di pace in Colombia, La Gran Bretagna chiederà a tutti i paesi Ue di espellere le spie Russe, Sarkozy e la Libia

di Agenzia Nova |

Poteri, economia, finanza e geopolitica nelle ultime 24 ore.

Finestra sul mondo è una rubrica quotidiana con le notizie internazionali di Agenzia Nova pubblicate in collaborazione con Key4biz. Poteri, economia, finanza, lette in chiave di interdipendenza con un occhio alla geopolitica. Per consultare i numeri precedenti, clicca qui.

Colombia, ancora in armi circa 1.200 membri delle ex Farc

22 mar 10:45 – (Agenzia Nova) – Sarebbero oltre un migliaio i membri dell’ex guerriglia delle Farc (Forze armate rivoluzionarie della Colombia) che non hanno aderito agli accordi di pace siglati a fine 2016. Lo scrive il quotidiano “El Espectador” partendo dalle dichiarazione del comandante generale delle Forze armate Alberto Mejia. Il generale ha ricordato che al momento di abbandonare le armi, le Farc avevano parlato della diserzione di circa 500 elementi. Un numero che e’ “poi andato crescendo in alcune parti del paese” passando prima a 750 poi a mille unita’. Ma secondo l’intelligence colombiana, spiega Mejia, ad oggi si conterebbero almeno 1.200 dissidenti. L’ufficiale ha anche ricordato che dalla firma degli accordi – quando le Farc disponevano di circa settemila combattenti – 248 elementi sono stati uccisi, arrestati o si sono consegnati alle autorita’. Mejia ha anche segnalato che le unita’ dissidenti in questi mesi hanno ampliato il loro raggio d’azione e intessuto rapporti criminali con altre organizzazioni armate illegali come il “Clan del Golfo”, “los Pelusos” o l’Esercito di liberazione nazionale (Eln), la formazione paramilitare con cui il governo sta cercando di trovare un accordo di pace stabile. I gruppi ancora attivi, che mantengono la denominazione di Forze armate rivoluzionarie della Colombia, si dedicano “al traffico di stupefacenti e a potenziare le economie criminali in zone in cui cercano di stabilire alleanze con Eln e Clan del Golfo”, ha detto il generale.

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Usa, Federal Reserve rivede al rialzo stime Pil per il 2018 e il 2019

22 mar 10:45 – (Agenzia Nova) – La Federal Reserve, la Banca centrale degli Stati Uniti, ha alzato i tassi di interesse Usa di un quarto di punto, portandoli tra 1,50 e 1,75 per cento, il livello piu’ alto dal 2008. Lo riporta il “Washington Post”, spiegando che quella di oggi e’ la prima decisione importante della Banca centrale statunitense presa dal nuovo presidente Jerome H. Powell. L’incremento dei tassi d’interesse era ampiamente atteso, dal momento che l’economia statunitense continua a rafforzarsi e i mercati azionari rimangono vicino a livelli record. Anche la Fed ha significativamente incrementato le previsioni di crescita degli Stati Uniti per quest’anno e per il prossimo. L’economia degli Stati Uniti dovrebbe espandersi del 2,7 per cento quest’anno e del 2,4 per cento nel 2019. “Le prospettive economiche si sono rafforzate negli ultimi mesi”, ha affermato la Fed nella sua dichiarazione finale.

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Usa, Trump difende la sua telefonata con Putin: “relazioni migliori sono una buona cosa”

22 mar 10:45 – (Agenzia Nova) – Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha difeso la telefonata di congratulazioni al presidente russo Vladimir Putin per la sua rielezione, spiegando che andare d’accordo con uno dei piu’ grandi rivali geopolitici degli Stati Uniti e’ “una cosa buona, non una cosa cattiva”. Lo scrive il “Washington Post”, spiegando che in una serie di tweet, Trump ha criticato i suoi predecessori per non essere riusciti a stabilire un rapporto migliore con Mosca. Gran parte delle critiche sulla telefonata di Trump – anche da parte dei Repubblicani – si e’ concentrata non sulla chiamata in se’, ma sul fatto che Trump non abbia dato retta agli appunti dei suoi consiglieri, che lo invitavano a non congratularsi con Putin per la sua vittoria in quelle che non sono considerate elezioni libere. Il presidente Usa inoltre non ha condannato il recente avvelenamento di un’ex spia russa in Gran Bretagna con un potente gas nervino. I consiglieri accusano Trump anche di non aver menzionato l’interferenza russa nelle elezioni del 2016. “Andare d’accordo con la Russia (e con gli altri) e’ una cosa buona, non una cosa cattiva”, ha cinguettato Trump. “Possono contribuire a risolvere i problemi con la Corea del Nord, Siria, Ucraina, Isis, Iran e persino la corsa agli armamenti”.

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Catalogna, Torrent convoca sessione plenaria per investire Turull

22 mar 10:45 – (Agenzia Nova) – Il presidente del Parlamento catalano, Roger Torrent, ha annunciato ieri di aver convocato per oggi alle 17 una sessione plenaria e di aver proposto Jordi Turull, numero due di Junts per Catalunya ed importante esponente del governo di Carles Puigdemont, come candidato per la presidenza della Generalitat. La notizia e’ stata riferita dai principali quotidiani spagnoli che sottolineano come l’accelerazione impressa da Torrent ha come motivazione quella di aggirare il tentativo della Corte Suprema di complicare anche l’investitura di Turull dopo il fallimento di quella di Sanchez. La decisione del presidente del Parlamento catalano e’ arrivata infatti poche ore dopo l’annuncio del giudice Pablo Llarena di voler perseguire Turull e il resto dei leader secessionisti indagati. Secondo quanto risultato dalle indagini, Turull sarebbe stata una figura “straordinariamente rilevante” nel processo di indipendenza e gli investigatori sostengono che il ruolo giocato nei preparativi del referendum illegale del 1 ottobre sia andato oltre la carica di consigliere della Presidenza del Governo della Generalitat, presieduta in quel momento da Carles Puigdemont. Questo e’ la conclusione contenuta in un rapporto consegnato al magistrato della Corte Suprema Pablo Llarena, a cui il quotidiano spagnolo “Abc” ha avuto accesso. Nel frattempo il quotidiano “La Vanguardia” riferisce come la convocazione della sessione di investitura per il nuovo candidato di Junts per Catalunya, Jordi Turull , abbia sollevato accese critiche da parte dei partiti che non fanno parte del blocco indipendentista e che vedono la manovra di Roger Torrent come una “vergogna” e una” frode nei confronti della legge”.

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La Gran Bretagna chiedera’ a tutti i paesi Ue di espellere le spie della Russia

22 mar 10:45 – (Agenzia Nova) – Il primo ministro della Gran Bretagna, Theresa May, chiedera’ ai leader dell’Unione Europea di espellere le spie della Russia dai rispettivi paesi: lo riferisce il quotidiano tradizionalista londinese “The Times”; secondo il quale la premier britannica fara’ questa richiesta nel corso del vertice dei capi di Stato e di governo dei paesi Ue che iniziera’ stasera giovedi’ 22 marzo a Bruxelles. Il “Times” riferisce di aver appreso come, nel corso della cena di lavoro, stasera la May esporra’ ai colleghi leader europei i dettagli dello scontro che sta opponendo la Gran Bretagna alla Russia, dopo il tentativo di assassinio dell’ex agente segreto sovietico Sergei Skripal avvelenato all’inizio del mese di marzo nella citta’ inglese di Salisbury con un agente nervino assieme a sua figlia Yulia. La premier britannica sosterra’ che l’aggressivo atteggiamento mostrato dal presidente russo Vladimir Putin costituisce una minaccia a lungo termine per tutto l’Occidente: “La sfida lanciata dalla Russia e’ tale che durera’ negli anni a venire”, dira’ la May secondo quanto scrive il “Times”. Il governo di Londra si attende che anche tutti i paesi alleati prendano misure come le sue contro il Cremlino: “In quanto democrazia europea, il Regno Unito stara’ spalla a spalla con l’Ue e con la Nato per affrontare insieme questa minaccia. Uniti vinceremo”, proclamera’ la premier britannica. A suo parere, l’espulsione all’inizio di questa settimana di 23 agenti segreti russi dalla Gran Bretagna ha inferto un colpo decisivo alle capacita’ spionistiche della Russia nel paese: ora e’ necessario, secondo il governo britannico, che anche gli altri paesi Ue facciano altrettanto, smantellando l’intera rete spionistica del Cremlino in Europa; i servizi segreti britannici hanno gia’ condiviso con i colleghi europei i dati degli agenti russi espulsi e numerose informazioni su altre spie russe operanti nel resto del continente. Nonostante il clima tra Gran Bretagna e Russia sia reso rovente dalle attuali polemiche tuttavia, secondo quanto scrive il “Times”, nel suo discorso ai colleghi leader europei la May mettera’ l’enfasi sulla necessita’ di contenere la capacita’ della Russia di arrecare danni all’Occidente, piuttosto che su di una escalation del confronto: “Non cerchiamo il confitto con la Russia, ne’ vogliamo rovesciarne il regime”, ha spiegato al “Times” un alto funzionario del governo britannico.

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Francia, Nicolas Sarkozy indagato per presunti finanziamenti illeciti provenienti dalla Libia

L’ex presidente francese, Nicolas Sarkozy, e’ stato iscritto nel registro degli indagati dopo un fermo di 48 ore durante il quale e’ stato interrogato nel quadro dei presunti finanziamenti illeciti provenienti dalla Libia. Lo riporta la stampa francese, spiegando che Sarkozy e’ indagato per corruzione passiva, finanziamento illegale della campagna elettorale e occultamento di fondi pubblici libici. “Dall’11 marzo vivo l’inferno di questa calunnia” avrebbe detto Sarkozy agli inquirenti. “I fatti di cui sono sospettati sono gravi” ha poi aggiunto, parlando di una “manipolazione” da parte del defunto di Muammar Gheddafi. Tra i testimoni chiave figura Ziad Takiedinne, uomo d’affari franco-libanese che ha affermato di aver trasportato 5 milioni di euro contanti da Tripoli e Parigi tra il 2006 e il 2007. “In cambio di quale contropartita sono stati compiuti questi versamenti libici?” si chiede “Libe’ration”, vista l’escalation di tensione tra Francia e Libia dopo il 2007 che si e’ conclusa con un intervento militare e la morte di Gheddafi. Secondo “Le Monde” diversi ex dirigenti libici in questi ultimi mesi hanno fornito nuove informazioni agli inquirenti.

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Francia, il presidente Macron fronteggia le proteste dei tranvieri e dei dipendenti pubblici

22 mar 10:45 – (Agenzia Nova) – Oggi in Francia scendono in strada i dipendenti pubblici e i ferrovieri per protestare contro le riforme preparate dal governo del presidente Emmanuel Macron. Ne parla la stampa francese, sottolineando che per il titolare dell’Eliseo si tratta del primo vero test del suo mandato. La mobilitazione si annuncia massiccia nella Sncf, azienda nazionale dei trasporti ferroviari, mentre nell’amministrazione pubblica potrebbe essere piu’ modesta. Nei progetti dell’esecutivo spicca quello di riformare lo statuto di ferrovieri, considerato come un totem intoccabile dai sindacati. Il governo si aspetta una partecipazione “forte”, anche se si mostra sereno. La stampa ricorda che in questa data ricorre il 50imo anniversario dell’inizio dei movimenti studenteschi del maggio de ’68. “Le Figaro” scrive che ad essere contestate non ci sono solamente le riforme di Macron ma “l’insieme della sua politica”. Secondo un sondaggio diffuso ieri da Bfm tv, i francesi sono sempre piu’ critici nei confronti del governo, con il 74 per cento di loro che definisce “ingiusta” la linea adottata. “Libe’ration” afferma che nel settore pubblico aumenta il malcontento legato alle tante misure annunciate.

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Germania, AfD avrebbe portato in parlamento 27 estremisti di destra

22 mar 10:45 – (Agenzia Nova) – I deputati del partito Alternativa per la Germania (AfD), impiegherebbero almeno 27 persone vicine all'”estremismo di estrema destra”. E’ quanto emergerebbe da una indagine di “Die Zeit online”. I 27 dipendenti sono impiegati da 18 parlamentari dell’AfD, e includerebbero sostenitori dell’Npd e membri del gruppo radicale di destra, ora fuorilegge, “Heimattreuen Deutschen Jugend” (Hdj), il movimento identitario e il gruppo di destra “Ein Prozent”. Quasi un dipendente su 10 del gruppo parlamentare dell’AfD sarebbe dunque riconducibile alla scena dell’estrema destra tedesca. Il settimanale tedesco ha studiato il background di quasi tutti i circa 300 dipendenti. Molti diffonderebbero commenti razzisti e teorie del complotto, parteciperebbero a manifestazioni di Pegida o sarebbero iscritti a gruppi xenofobi su Facebook o Twitter. Ogni deputato tedesco riceve un budget di 20.870 euro da distribuire ad assistenti o collaboratori. I dipendenti, pero’, sono stati controllati dalla polizia federale, che ne ha verificato il profilo senza riscontrare elementi di pericolosita’ o illegalita’, ha dichiarato la presidenza del Bundestag all’edizione online della “Frankfurter Allgemeine Zeitung”. Impedirne l’assunzione sulla base del loro orientamento politico, ha ammesso la presidenza, almeno per ora e’ impossibile. Anche i soggetti cui per ragioni di sicurezza puo’ essere negato l’accesso agli edifici del Bundestag – e’ accaduto in un caso, proprio tra i collaboratori dei deputati di Afd – possono continuare a lavorare per i deputati, ad esempio nell’ufficio del collegio elettorale. Il caso specifico sarebbe quello di Felix W., che ha lavorato per Alexander Gauland da ottobre 2017 a gennaio di quest’anno. Poi apparentemente ha trovato un altro lavoro. L’Hdj e’ considerata un’organizzazione neo-nazista. L’associazione, che contava circa 400 membri, e’ stata bandita nel 2009 dall’allora ministro federale dell’Interno, il cristiano democratico Wolfgang Schaeuble (Cdu).

Tim, l’arrivo di Paul Singer

22 mar 10:45 – (Agenzia Nova) – Paul Singer, investitore di New York titolare dell’hedge fund Helliott, ha acquistato una quota dell’ex monopolista delle telecomunicazioni italiano Tim. Raramente, scrive la “Sueddeutsche Zeitung”, un investitore e’ stato ricevuto con benevolenza come Elliott in Italia. Cio’ e’ in gran parte dovuto al fatto che due anni e mezzo fa un altro investitore si e’ trasferito nella sede della quinta piu’ grande societa’ di telecomunicazioni in Europa: si tratta di Vincent Bollore’, proprietario del gruppo dei media Vivendi, con sede a Parigi. Pur possedesse solo il 23,94 per cento delle azioni di Tim, ha effettuato una scalata alla societa’. Inoltre il francese ha acquistato sul mercato azionario poco meno di un terzo della piu’ grande societa’ televisiva italiana, la Mediaset. L’intenzione era di sbaragliare il fondatore Silvio Berlusconi e integrare i tre canali Tv in Tim. Bollore’ voleva anche rendere Vivendi “il portabandiera della cultura europea” rendendolo un grande fornitore di contenuti digitali come Netflix e Google. Con 11 milioni di connessioni su rete fissa, Tim dovrebbe diventare la piattaforma di distribuzione della sua emittente televisiva a pagamento Canal +. Gli azionisti di Tim hanno rifiutato il piano. In Italia, il bretone ha investito quasi cinque miliardi di euro, ma la scommessa non sembra aver pagato. A Milano ha fallito a causa della resistenza della famiglia Berlusconi, che ha difeso il proprio impero. Mediaset ha citato in giudizio Vivendi per un risarcimento di tre miliardi di euro per violazione del contratto. Inoltre le autorita’ lo accusano di violazioni delle norme nazionali e impongono a Tim 4,8 milioni di euro di multa per pubblicita’ ingannevoli. “Vivendi ci ha trattato come se l’Italia fosse la Guiana francese”, ha detto una volta il ministro dell’Industria Carlo Calenda. Ora Elliott ha aumentato la sua partecipazione a oltre il cinque per cento. L’obiettivo e’ rovesciare i sei membri del Consiglio di vigilanza di Bollore’ all’assemblea generale annuale del 24 aprile e far valere i propri candidati. Le probabilita’ di Elliott nell’assemblea degli azionisti di radunare gli investitori abbastanza insoddisfatti sono buone. Un anno fa, Vivendi ha prevalso con un margine sottilissimo di appena lo 0,22 per cento dei voti. Allora, pero’, Bollore’ non aveva uno sfidante.

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La Turchia manda una nave a perforare il contestato giacimento di gas nelle acque di Cipro

22 mar 10:45 – (Agenzia Nova) – Si avvicina la resa dei conti intorno ai giacimenti di gas naturale e di petrolio scoperti al largo delle coste dell’isola di Cipro: lo scrive il quotidiano britannico “The Guardian”, riferendo che la Turchia ha annunciato l’intenzione di inviare una propria nave per trivellazioni petrolifere in quelle acque contestate. Lo scorso mese di febbraio, ricorda il “Guardian”, la Marina militare turca aveva impedito l’accesso alla regione ad una nave della societa’ petrolifera italiana Eni, che intendeva iniziare le prospezioni per le quali aveva ottenuto la licenza da parte del governo di Cipro, paese membro dell’Unione Europea: quella era stata un’aperta sfida, che aveva poi spinto la compagnia statunitense ExxonMobil a chiedere ed ottenere la protezione della Marina degli Stati Uniti per poter avviare le proprie analoghe operazioni in quella zona di mare. La Turchia contesta il diritto esclusivo del governo di Cipro di sfruttare le risorse gassifere scoperte recentemente sotto il fondale delle sue acque territoriali e ne rivendica il diritto anche per la auto-proclamata Repubblica turca nel nord di Cipro, che peraltro a livello internazionale e’ riconosciuta solo dal governo turco: il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha accusato il governo di Cipro di aver concesso le licenze di sfruttamento ad Eni, ExxonMobil e ad altre compagnie petrolifere occidentali “approfittando degli impegni della Turchia contro il terrorismo”: il riferimento e’ soprattutto all’intervento armato lanciato dall’esercito turco contro i Curdi nel nord della Siria. La decisione della Turchia non manchera’ di sollevare gravi preoccupazioni internazionali, sostiene il “Guardian”, perche’ mina l’ottimismo suscitato dalla scoperta dell’esistenza di vaste riserve di gas nel Mar Egeo: se completamente sfruttati, quei giacimenti potrebbero ridisegnare l’intera geopolitica delle risorse energetiche, trasformando l’economia di tutta la regione circostante, incluso il Medio Oriente, e diminuire la dipendenza dell’Europa e della stessa Turchia dal gas proveniente dalla Russia. “La nostra reazione sara’ improntata alla calma”, ha anticipato al quotidiano britannico il portavoce Prodromos Prodromou del governo di Cipro: “Anche perche'”, ha aggiunto, “il nostro diritto sovrano e’ condiviso dall’Unione Europea”. Ma la mossa turca puo’ significare che “si va verso una vera e propria crisi nel Mediterraneo Orientale”, come prevede pessimisticamente il professore di Scienze politiche Hubert Faustmann dell’Universita’ di Nicosia: “E questo perche'”, spiega al “Guardian”, “la Turchia e’ determinata a non permettere lo sfruttamento di quelle risorse senza il suo consenso e senza che vi partecipino anche i Turco-Ciprioti”.

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