Mobilità intelligente

A Copenhagen 380 semafori intelligenti per biciclette e bus

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Cittadini sugli autobus e in bicicletta potranno risparmiare fino al 20% di tempo per spostamento, nella città di Copenhagen, grazie alle soluzioni avanzate di smart traffic lights. Investiti più di 6 milioni di euro in semafori intelligenti.

Le città della Danimarca soffrono poco il traffico privato. Le automobili in circolazione in ambito urbano sono poche, molti di più i cittadini che scelgono di muoversi in bicicletta e con i mezzi di trasporto pubblici. A Copenhagen, per ridurre il tempo perso nel traffico e soprattutto agli incroci, da ciclisti e cittadini sugli autobus, sono stati installati 380 nuovi semafori intelligenti.

Si tratta di intelligent traffic lights technologies, che prenderanno progressivamente il posto di sistemi per il controllo del flusso del traffico vecchi di 40 anni. La Città di Copenhagen ha investito 6,2 milioni di euro in tecnologie per la smart mobility, proprio per rendere il traffico più fluido e meno congestionato.

È allo studio anche l’utilizzo di nuovi sensori digitali interconnessi in rete per “leggere” la presenza (in quantità) di ciclisti ai semafori: se sono pochi il semaforo rimarrà verde permettendo a tutti di continuare il viaggio.

I cittadini in bicicletta e in autobus, secondo l’amministrazione cittadina, ridurranno il tempo di attesa anche del 20% su singole tratte (10% per i ciclisti). Tale soluzione si basa su sistemi integrati di gestione dei flussi di mobilità urbana, che hanno il compito (quando possibile) di creare delle ‘onde verdi’ da incrocio a incrocio, lasciando che autobus e biciclette corraono liberamento senza congestioni e tappi.

L’assessore al Traffico e l’Ambiente della Capitale danese, Morten Kabell, ha spiegato che i semafori intelligenti “consentiranno ai ciclisti di non dover mai mettere il piede a terra anche per 20 chilometri di fila”. Ciò significa che, per lavoratori e studenti, si riducono sensibilmente i tempi di percorrenza.

Se tali sistemi smart lightnging funzioneranno a dovere, fornendo ai ricercatori e gli enti pubblici dati positivi sul traffico urbano, potrebbero essere estesi anche alla mobilità privata (automobili, motorini, veicoli per la logistica).