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A Bologna il supercomputer da 50 milioni di euro per studiare la fusione nucleare. Affiancherà il lavoro di Leonardo

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Il nuovo supercomputer arricchisce l'importante rete italiana del supercalcolo, che ha visto nel 2020 l'entrata in servizio del sistema Marconi, tra i primi 10 al mondo, e successivamente del Leonardo, al quarto posto al mondo.

A Bologna arriva un nuovo supercomputer di ultima generazione per studiare come generare energia dalla fusione nucleare. L’accordo da 50 milioni di euro in 5 anni firmata tra Enea, il consorzio europeo Eurofusion e Cineca, vedrà il supercomputer lavorare al fianco di Leonardo, inaugurato dal presidente Sergio Mattarella a novembre. Il nuovo ‘ingresso’ si occuperà della ricerca sull’energia da fusione nucleare e sarà installato nella sede di Cineca a Casalecchio di Reno, alla fine del 2023, diventando così parte dell’ecosistema del Tecnopolo.

La struttura del nuovo supercomputer

La nuova infrastruttura di High performance computing (Hpc), in grado di effettuare circa 47 milioni di miliardi di operazioni al secondo, sarà dedicata alla simulazione numerica della fisica del plasma e all’analisi strutturale di materiali avanzati per la fusione nucleare. Il nuovo strumento permetterà anche di collegare la comunità scientifica di Eurofusion a un ecosistema italiano di rilevanza internazionale e strategico per l’Europa, che affiancherà nel Tecnopolo bolognese le strutture di calcolo per le previsioni meteo-climatiche del Centro europeo e il supercomputer europeo Leonardo della Joint Undertaking EuroHPC.

Il nuovo supercomputer arricchisce l’importante rete italiana del supercalcolo, che ha visto nel 2020 l’entrata in servizio del sistema Marconi, tra i primi 10 al mondo, e successivamente del Leonardo, al quarto posto al mondo.

“Con questo nuovo progetto il Cineca si conferma uno dei più importanti centri di supercalcolo a livello internazionale e l’ecosistema del Tecnopolo di Bologna una delle maggiori concentrazioni di sistemi di calcolo ad alte prestazioni a livello mondiale”, ha commentato il presidente del Cineca, Francesco Ubertini. “Questo accordo – aggiunge – è il proseguimento di una collaborazione iniziata nel 2016, per estendere alla comunità scientifica della fusione nucleare una partizione del supercomputer Marconi”.