Smart city, Messina capofila del progetto europeo ‘Frontiercities’

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FrontierCities, progetto Ue guidato dall’Università di Messina a sostegno di PMI e startup per sviluppare competenze tecniche/manageriali/ di networking relative all’utilizzo del software FI-WARE. Stanziato fondo da 150 mila euro.

Italia


Messina_SmartCity

di Flavio Fabbri

 

L’Università di Messina è alla guida del progetto europeo “FrontierCities – European Cities driving the Future Internet“, con il proprio team di Ingegneria informatica, responsabile scientifico il prof. Massimo Villari del Dipartimento DICIEAMA, l’assistenza di Innova BIC e la collaborazione di importanti partners europei, come l’Università di Surrey e l’Agenzia per l’Energia slovena.

 

Un acceleratore d’impresa per favorire che si pone l’obiettivo di finanziare e supportare le piccole e medie imprese (PMI), gli sviluppatori e gli innovatori dei Paesi partner per sviluppare un mercato delle mobile apps nell’ambito smart city e smart community e utiizzando tecnologie ICT-FI WARE.

 

Come spiega una nota dell’ateneo, il progetto permetterà di finanziare circa 40 imprese innovative, mediante finanziamenti a fondo perduto sino a 150.000 euro. Le aziende selezionate potranno beneficiare inoltre di un programma di assistenza tecnica volto a migliorare le loro capacità manageriali, incrementare il loro network di relazioni e le loro competenze tecniche relative all’utilizzo del software FI-WARE.

 

L’obiettivo finale – spiega il team guidato da Villari – è quello di assicurare uno sviluppo economico sostenibile e un’alta qualità della vita, una gestione sapiente delle risorse naturali, attraverso l’impegno e l’azione partecipativa. Ciò implicherà un nuovo tipo di governance della città, con il coinvolgimento autentico ed in tempo reale dell’individuo nella politica pubblica“.

 

Con FI-WARE (Future Internet Ware) s’intende lo sviluppo delle applicazioni dell’Internet del futuro in vari campi applicativi, dall’energia al trasporto e logistica, alle smart city. Un progetto europeo a cui partecipano decine di player di rilievo delle Tlc e dell’ICT soprattutto, insieme a centri di ricerca ed enti accademici di Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Israele, Italia (con Telecom Italia, Engineering Ingegneria Informatica, Alcatel Lucent Italia e l’Università di Roma “La Sapienza”), Regno Unito, Spagna, Svezia e Ungheria.

 

Nel quadro generale della politica europea dedicata allo sviluppo di “città intelligenti”, il progetto comunitario vinto dall’Università di Messina intende valorizzare il “Future Internet” al fine di predisporre piattaforme informatiche innovative basate su big data, cloud computing e sistemi innovativi di interconnessione destinati ad essere utilizzati dalle piccole e medie imprese per funzionalità pubbliche al servizio delle città.