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Smart city, come l’internet delle cose cambierà le nostre città

Mondo


di Flavio Fabbri

 

Nel 25° anniversario della nascita del World Wide Web, ad oepra dell’ingegno di Tim Berners-Lee, il Pew Research Center Internet Project ha voluto immaginare come le nostre città si trasformeranno da qui al 2025, grazie all’applicazione massiccia dell’internet of things (IoT).

 

Tutti conosciamo ormai internet e le sue potenzialità in campo economico, sociale e culturale, ma le maggiori sorprese devono ancora arrivare, secondo i ricercatori di Washington, grazie alla cosiddetta internet delle cose: una rete sempre più estesa e interconnessa in cui sono immersi oggetti, strutture, luoghi e le stesse persone.

 

Smart device (smartphone, laptop, tablet, Pc, smartwatch), fibra ottica e sensori wireless integrati nei nostri indumenti, case automatizzate, edifici sicuri ed efficienti, smart grid, tecnologie per la realtà aumentata, big data per sviluppare servizi e applicazioni, sviluppo di nuovi modelli di business, tagging, databasing e mappatura intelligente del territorio urbano, sono solo alcuni dei possibili utilizzi dell’internet delle cose nelle nostre città.

 

Lo studio, “The Internet of Things Will Thrive by 2025“, realizzato con la collaborazione della Elon University, ha riportato il punto di vista di oltre 1600 esperti interpellati nei primi mesi del 2014 proprio in concomitanza con il 25° anniversario del WWW.

 

Le trasformazioni a cui assisteremo, per l’utilizzo crescente della IoT, avranno importanti risvolti non solo sulle infrastrutture e le strutture in cui abitiamo, studiamo, lavoriamo e ci divertiamo, ma anche sul nostro corpo.

 

L’economia, la cultura, la politica, il benessere, la moda, l’intrattenimento, l’abbigliamento, il modo di spostarsi e di relazionarci con il prossimo cambieranno irrimediabilmente attorno a quella data, grazie al moltiplicarsi degli oggetti intelligenti in ogni angolo nel mondo: nel 2020, a detta di Cisco, saranno più di 50 miliardi.

 

Secondo i trend esaminati dallo studio: le città diverranno più intelligenti, sicure, pulite e sostenibili; case ed edifici pubblici saranno energeticamente efficienti e costruiti con materiali ecocompatibili; l’impatto ambientale delle attività umane, soprattutto industriali ed economiche, sarà basso e controllato; le smart community avranno modo di sperimentare inclusione e partecipazione a livello amministrativo e di governo, crescendo in ambienti iperconnessi, altamente tecnologizzati, ricchi di servizi di nuova generazione.

 

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