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Smart city, all’Expo 2015 il modello cinese di comunità e urbanizzazione

Italia


È la prima volta in più di 160 anni di storia dell’Esposizione universale che un’impresa cinese si presenta al mondo con un padiglione tutto suo. All’Expo 2015 di Milano la multinazionale Vanke presenterà il suo modello di urban developing, tra social inclusion, tecnologie all’avanguardia e progetti di smart community.

 

Fondata nel 1984, con un fatturato a marzo 2014 calcolato in 2,3 miliardi di dollari, Vanke fornisce oltre mezzo milione di unità abitative e servizi di gestione a 1,5 milioni di cinesi.

 

La partecipazione della società di costruzione Vanke è uno dei tre volti della presenza cinese a Expo Milano 2015. Gli altri due sono: il padiglione della Cina e il China Corporate United Pavilion.

 

Seguendo le linee guida dell’Expo milanese, “Nutrire il pianeta, energia per la vita“, ha spiegato Wang Shi, chairman di Vanke, durante la presentazione del padiglione dell’azienda con il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, e l’ad di Expo2015 spa e commissario unico del Governo per Expo Milano 2015, Giuseppe Sala, “abbiamo proposto il concept “shitang” – Shitang in cinese significa “mensa” – col quale vogliamo esprimere la nostra idea di urbanizzazione e di comunità attraverso l’esperienza del cibo. Il cibo, infatti, è uno dei modi più efficaci per capire una cultura: il rituale del mangiare insieme e conversare è importante in ogni comunità perché mangiando insieme è possibile conoscersi meglio. Vanke è un urban developer, la nostra missione è creare comunità migliori per offrire una vita migliore ai nostri clienti“.

 

All’interno della struttura sarà possibile condividere momenti d’incontro e di scambio, coerentemente con quell’ideale di armonia tra le persone, la comunità e la città, di cui Vanke è promotrice. Con una superficie di 1000 mq, il padiglione cinese sarà situato nella parte nord dell’asse principale chiamato Decumano o World Avenue, vicino al Lago Arena e a Piazza Italia.

 

Nel rapido sviluppo dell’odierna urbanizzazione, le persone tendono a sentirsi sempre più sole e isolate: ecco perché la corporation cinese, in qualità di “prestatore di servizi a sostegno della città“, si impegna a promuovere un luogo dedicato alla comunicazione e al divertimento.

 

A testimonianza dell’impegno di Vanke, l’exhibition designer Ralph Appelbaum ha pensato a un’installazione di oltre 300 schermi multimediali (Foresta virtuale“), irregolarmente disposti, su cui sarà proiettato un cortometraggio che ritrae momenti di vita delle comunità Shitang in tutto il Paese.

 

Nella progettazione del padiglione, l’archistar Daniel Libeskind si è ispirato ad una serie di evocazioni che spaziano dall’antico pensiero di Confucio e Lao Tzu, al Rinascimento e all’arte contemporanea. Architettonicamente, le geometrie sinuose e un senso di continuo fluire tra l’interno e l’esterno, accompagnano il visitatore in un viaggio attraverso lo spazio e il tempo, la tradizione, i valori e le relazioni umane.

 

(F.F.)

 

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