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Smart city, l’artigianato lombardo punta sulla green economy

Italia


Sono più di 300 mila gli imprenditori autonomi lombardi attivi nel settore dell’artigianato e il dato è il più alto in assoluto di tutta Europa. Un comparto che, nonostante la chiusura di 5216 aziende nel 2013, sta investendo in maniera crescente in innovazione tecnologica e formazione per riuscire a competere a livello internazionale, cogliendo soprattutto le grandi opportunità di crescita derivanti dalla green economy, le smart city, il turismo e l’edilizia sostenibile.

 

Tendenze confermate nel IV Rapporto dell’Osservatorio di Confartigianato Lombardia, che illustra luci e ombre del settore in un momento particolarmente critico per l’economia del nostro Paese e quindi della Lombardia.

 

Come ha spiegato il Presidente di Confartigianato Lombardia, Eugenio Massetti: “A zavorrare le micro imprese lombarde sono l’imposizione fiscale (il made in Lombardia sconta un gap di tassazione di oltre 15 punti sui principali mercati esteri di destinazione, pagando il 65,8% di tasse contro una media del 50,7%), la burocrazia, i tempi di pagamento ancora troppo lunghi (la PA ha pagato in media in 170 giorni nel 2012), ma anche le difficoltà nel ricevere credito. Basti pensare che qui le imprese con meno di 20 addetti sono il 97,5% del totale e ricevono il 13,7% del credito totale erogato a favore del settore produttivo“.

 

Eppure gli imprenditori hanno reagito alla crisi, nonostante le condizioni svantaggiose rispetto ai competitor europei (ad esempio più alto costo dell’energia e tassazione maggiore), puntando proprio alle smart city, al turismo e alle ristrutturazioni/rigenerazioni edilizie urbane.

 

Spazi di sviluppo esistono anche nella green economy, spiegano da Confartigianato Lombardia: l’impiego di energia prodotta da fonti rinnovabili è in crescita del 2,6% e genera lavoro (+30.900 occupati nel settore in Lombardia nel 2012) e opportunità di business per le 18.603 imprese potenzialmente interessate dalle fonti rinnovabili.

 

Da un’analisi condotta su 14 potenziali smart cities lombarde (i 12 capoluoghi di provincia, oltre a Sesto San Giovanni e Busto Arsizio), emergono rilevanti opportunità di crescita per le 45mila imprese artigiane che si concentrano nell’ambito dello Smart environment per il 49,0% (Smart environment-Sistema Casa per il 46,1% e Smart environment-Ambiente per il 2,9%).

 

Come detto, ulteriori opportunità nascono anche dalle ristrutturazioni, con le azioni di recupero del patrimonio edilizio esistente e di rilancio del settore delle costruzioni, che ha particolarmente sofferto della crisi. Qui gli incentivi giocano un ruolo centrale : in Lombardia il valore delle detrazioni sul settore dell’edilizia incide per il 6% sul valore aggiunto delle Costruzioni.

 

Tra i driver della rigenerazione del territorio, infine, va incluso il turismo, con arrivi in crescita (+2,5% rispetto al 2011) in grado di generare una domanda che può coinvolgere oltre 30mila imprese artigiane lombarde e che sarà ulteriormente incrementata da Expo 2015; ma anche la crescente presenza (+8% solo nell’ultimo anno) di stranieri, che ormai sono più di uno su dieci residenti, nuova fonte di consumi oltre che di imprenditoria: le imprese artigiane gestite da stranieri in Lombardia sono oltre 40mila, pari al 15,7% del totale.

 

(F.F.)

 

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