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Smart city, LED e reti wireless: i vantaggi della smart lighting nei piccoli centri italiani

Italia


Le esperienze smart city e smart community, nel nostro Paese, sono molto più diffuse su piccola scala che tra i grandi centri urbani. È sul territorio che è più semplice sviluppare innovazione e partecipazione, coinvolgendo tutte le realtà interessate alla crescita e lo sviluppo sostenibili.

 

A Parma, nel Comune di Montechiarugolo, abitato da poco più di 10 mila anime, è nato un progetto di illuminazione di nuova generazione per la città intelligente. Montechiarugolo, già vincitore dell’edizione 2013 del Premio Comuni Virtuosi, dopo diverse esperienze di successo in ambito di energy harvesting con fonti rinnovabili, ha pubblicato a luglio dell’anno scorso sul BUR dell’Emilia-Romagna il bando per la riqualificazione energetica e l’efficientamento della rete di illuminazione pubblica (smart lighting), per un importo complessivo a base d’asta di più di 2,5 milioni di Euro.

 

Ad interessarsi al piccolo Comune dell’Emilia è stata anche Lepida, che ha seguito da vicino lo sviluppo del progetto. “Guardiamo con molta attenzione alle azioni innovative in ottica “smart” portate avanti dai nostri Soci – ha dichiarato Gianluca Mazzini, Direttore Generale di Lepida SpA – con l’obiettivo di fare sistema e renderle disponibili, in modo omogeneo ed economicamente accessibile, a tutto il territorio emiliano-romagnolo, valorizzando il ruolo di “facilitatore di innovazione” proprio della società“.

 

Grazie al risparmio ottenuto dal passaggio al LED e al telecontrollo, infatti, si legge in una nota della società preposta allo sviluppo e la manutenzione delle infrastrutture della Regione, la gestione degli impianti sarà più efficiente ed economica e quindi, già a partire dal primo anno di esercizio, il Comune di Montechiarugolo prevede di ridurre i costi complessivi (canone compreso) da 370.000 Euro a 240.000 Euro.

 

L’esperienza dell’amministrazione emiliana è inoltre frutto dell’applicazione, rara in Italia, del Codice degli Appalti all’illuminazione pubblica. Uno strumento innovativo di partnership pubblico-privata che consente di porsi al di fuori del ‘patto di stabilità‘, con il privato che effettua l’investimento e gestisce il servizio, assumendosi ogni rischio di progettazione, installazione, gestione e ne dà disponibilità piena e costante al Comune a fronte del pagamento di un canone.

 

La gara, ancora consultabile sul sito web del Comune, comporta per il vincitore la sostituzione di tutti i corpi della rete di illuminazione pubblica (circa 3000), con LED a luce bianca di ultima generazione, l’istallazione di nuovi pali e l’adeguamento di 65 quadri elettrici.

 

L’aspetto più rilevante in ottica ‘Smart’ è che, grazie alle schede incorporate sui nuovi lampioni e quadri, con lo scopo principale di telecontrollarne accensione, potenza e guasti, si crea una rete dati wireless di tipo mesh, completamente pubblica.

 

Una rete “intelligente” diffusa capillarmente su tutto il territorio che sarà in grado di trasmettere dati (grazie all’integrazione fra un sistema di applicazioni e di sensori) non solo per la gestione ordinaria della pubblica illuminazione, ma anche per erogare servizi innovativi dal punto di vista dell’ambiente (monitoraggio ambientale ed acustico), dell’energia (informazioni sul consumo degli utenti), della mobilità (traffico), della sicurezza, della raccolta dei rifiuti.

 

La rete è da considerarsi pubblica, di proprietà del Comune (infatti non è una forma di concessione), e costituirà la griglia strategica per il futuro di servizi innovativi, nonché il primo esempio italiano nel settore.

 

(F.F.)

 

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