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Smart city, trasporto sostenibile in cima all’agenda del prossimo decennio

Mondo


di Flavio Fabbri

 

Le città di tutto il mondo stanno crescendo  a dismisura, sia in termini demografici, sia di suolo occupato, ed entro il 2050 ospiteranno i due terzi della popolazione globale. Per questo le Istituzioni centrali e locali, a livello internazionale, stanno provvedendo a sviluppare progetti smart city di nuova generazione a partire da alcuni fattori chiave.

 

Secondo un novo studio di ABI Research, “Smart transportation research service“, tra le tecnologie abilitanti il passaggio dalle città tradizionali alle smart city ci sono sicuramente gli Intelligent Transport Systems (ITS).

 

Tali soluzioni, entro il 2025, troveranno applicazione diffusa in ambiente urbano, soprattutto tramite i mezzi di trasporto automatici (pubblici e privati), per il 20%, e la gestione dei flussi di traffico urbano, nel 98% dei casi.

 

Mentre la gran parte dei progetti di città intelligente sono attualmente orientati al trasporto multimodale, alla gestione della mobilità, alla segnaletica intelligente, alla sensoristica, ai parcheggi intelligenti e la biglietteria elettronica e da remoto, secondo ABI Research, nei prossimi dieci anni, l’attenzione degli investitori si sposterà sull’inquinamento, sulla congestione del traffico e sul traffico pubblico locale.

 

Approcci ITS in via di definizione soprattutto nelle grandi città dei Paesi emergenti – ha spiegato  Dominique Bonte, vp e direttore ricerche di ABI Research – a cui certamente si affiancano piani di introduzione dei veicoli elettrici e di piattaforme per l’emobility, servizi di car/bike sharing, l’uso più diffuso di mezzi di trasporto pubblico locale“.

 

Un mercato di tecnologie e applicazioni, l’ITS, che secondo Berg Insight varrà in Europa 1,5 miliardi di euro nel 2016, con una crescita annua del 15%, mentre negli USA, secondo un Rapporto del Dipartimento dei Trasporti americano, nello stesso anno, raggiungerà i 48 miliardi di dollari.

 

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