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Genova Smart City, via libera a open data e mobilità sostenibile

Italia


di Flavio Fabbri

 

Una città più sostenibile a partire dalla rete dei trasporti e dalla mobilità interna: Genova ha annunciato nuovi servizi smart city per car/bike sharing e una il lancio di una piattaforma per l’Open Government Data.

 

La delibera della giunta comunale è di fine febbraio, su proposta dell’assessore alla Mobilità e Traffico, Anna Maria Dagnino, dall’assessore allo Sviluppo Economico, Francesco Oddone, e dall’assessore all’Informatica, Isabella Lanzone.

 

Sono tre settori chiave per lo sviluppo della smart city genovese, per il miglioramento della qualità della vita degli abitanti, per la riduzione delle emissioni di CO2, per una più sana dimensione fisica del rapporto tra cittadino e città, per il risparmio delle famiglie, per lo sviluppo e l’offerta di nuovi servizi dedicati alla smart mobility e al turismo grazie agli open data del Comune, accessibili a tutti.

 

Spostarsi in bicicletta non significa solo mantenersi in buona forma fisica, inquinare meno (tagliando grandi quantità di emissioni di CO2) e migliore qualità della vita, ma anche dare vita ad un indotto economico di notevole portata: in Germania ci sono circa 40 mila chilometri di piste ciclabili, per un mercato (tra servizi e prodotti) che vale oltre 8 miliardi di euro l’anno.

 

Affittare automobili (o posti in automobili) e biciclette sarà più facile ed economico, con tariffe vantaggiose (per studenti, disoccupati e anziani) definite in base alla distanza dallo stallo di sosta. Non sono escluse tariffe “a consumo”, nonché viaggi di “prova” per i non iscritti.

 

Per il car sharing Il piano tariffario sarà basato su una componente fissa, ossia un abbonamento annuale dal costo di 200 euro annui, e una variabile basata sul tempo di utilizzo, a 5 euro orari o sulle percorrenze, dal costo di 1.50 euro a chilometro. Per la bici a noleggio si pagherà 6 euro al giorno e per tre giorni 12 euro.

 

La Giunta ha inoltre approvato la delibera sulle linee guida relative all’apertura e riutilizzo del patrimonio informativo comunale “Progetto open data“. Si tratta di dare corso ai principi di trasparenza, partecipazione e collaborazione che rispondono al dettato dell'”Open Government“, il modello europeo che sviluppa strumenti e tecnologie che consentono alle amministrazioni di essere “aperte” nei confronti dei cittadini.

 

In questo caso si tratta di tracciare le linee guida per rendere disponibile e riutilizzabile a cittadini e imprese, per mezzo del “Progetto Open Data“, il patrimonio informativo della Pubblica Amministrazione.

 

L’atto, infine, prevede la creazione di un “Osservatorio” permanente per la gestione degli Open Data, che coinvolgerà le comunità in un modello sempre più partecipato.

 

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