Smart city, raccolta di idee per la ‘European Innovation Partnership’

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Aperta la chiamata per nuovi progetti ed iniziative nel cantiere European Innovation Partnership 2014 dedicati a energia, ricerca, mobilità, trasporti, ambiente, innovazione tecnologica. C’è tempo fino al 30 aprile.

Europa


European Innovation Partnership_Smart city

di Flavio Fabbri

 

È stata lanciata ieri l’open call per nuove proposte e idee dedicate a smart city e smart community per la piattaforma European Innovation Partnership 2014.

 

L’iniziativa della Commissione europea (European Innovation Partnership on Smart Cities and Communities, EIP-SCC) è volta a stimolare lo sviluppo di tecnologie intelligenti nelle città, mettendo insieme le risorse derivanti dalla ricerca nei settori dell’energia, dei trasporti e dell’ICT.

 

Obiettivo primario dell’invito (open call partita ieri, 17 febbraio 2014) è individuare un numero limitato di progetti di qualità (concreti e fattibili) da sviluppare assieme ad altre città d’Europa, attraverso progetti pilota paralleli.

 

Tutte le realtà interessate all’iniziativa Ue per la European Innovation Partnership avranno modo di incontrarsi e confrontarsi già il 28 febbraio prossimo, mentre la dead line per inviare progetti e suggerimenti è fissata al 30 aprile 2014.

 

Lo scorso anno, l’Unione europea ha stanziato 365 milioni di euro di fonti per i progetti smart city di EIP-SCC, proprio per dimostrare l’impegno delle Istituzioni centrali nella promozione e lo sviluppo di città intelligenti e innovazione sociale.

 

Gran parte delle risorse finanziarie sono state spese per progetti di smart buildings (edifici intelligenti), progetti di riqualificazione urbana (quartieri intelligenti), efficienza energetica, low carbon economy, tutela ambientale, smart mobility-emobility, infrastrutture digitali e sostenibili, riduzione consumi e inquinamento, miglioramento della qualità della vita dei centri urbani e molto altro.

 

Un modo per diffondere cultura dell’innovazione tecnologica e per spronare i mercati ad investire in questi nuovi progetti che, nonostante i potenziali ritorni economici e ambientali, sono difficili da portare avanti in tempi di crisi e di sfiducia diffusa.