Smart city, ‘città organica’ made in Italy: un nuovo skyline per gli Emirati Arabi

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Città organiche per ridisegnare lo skyline dei centri urbani degli Emirati Arabi. Il progetto dello studio d’architettura Luca Curci prevede aggregazioni verticali di edifici-città dove sarà possibile lavorare, incontrarsi, creare cultura, crescere green.

Emirati Arabi


Smart City_Organic City

di Flavio Fabbri

 

Integrarsi con il paesaggio, offrire un’alta qualità della vita, rendere accessibili gli spazi verdi e ridurre al minimo l’impatto ambientale pur realizzando tutto ciò che è necessario ad un’intensa attività economica, culturale e sociale. Sono questi i punti salienti del progetto di città organica sviluppato dallo studio italiano Luca Curci Architects e destinato idealmente alle aree desertiche o semi desertiche degli Emirati Arabi.

 

Le “Organic cities” (qui presentazione del progetto) nella loro elaborazione progettuale, mirano a ridisegnare lo skyline delle città emiratine, grazie a nuovi complessi urbani che configurano nuove zone residenziali, distretti economici, aree commerciali, edifici pubblici, spazi destinati alla cultura e alle esposizioni e tanto verde.

 

L’intera area calpestabile dei palazzi potrà ospitare più di 150.000 abitanti, si legge sulle pagine di presentazione del progetto, con il 50% degli spazi dedicato alle aree verdi e di incontro. Più di 800.000 metri quadrati adibiti a spa, hotel e aree benessere; 6.300.000 metri quadrati di aree shopping, gallerie, musei; 4.500.000 metri quadrati adibiti ad uffici e servizi.

 

Il palazzo più alto raggiungerà i 470 metri, mentre il secondo e terzo agglomerato saranno proporzionalmente più bassi. La luna nel mare più alta raggiungerà i 190 metri, mentre la seconda sarà di 115 metri e la terza di 90 metri.

 

Lo scopo del progetto è quello di creare aggregazioni verticali di edifici-città dove sarà possibile lavorare, incontrarsi, creare cultura e vivere. Il progetto si è sviluppato partendo dallo studio concettuale dei simboli e dei significati attribuiti agli elementi naturali. Il complesso costruttivo si articola in due gruppi: i “palazzi organici” sulla terra ferma e le “lune” sul mare.

 

Entrambi i gruppi sono connessi ed uniti fra loro attraverso strade, parchi, piste ciclabili e pedonali. Gli aggregati sulla costa sono caratterizzati da forme organiche e futuristiche. Le lune nel mare si dividono in 3 tipologie: le più piccole sono concepite come residenze con accesso alle spiagge e zona di atterraggio privati, le strutture a luna di media dimensione ospitano hotel raggiungibili via terra, mare e aria, mentre le lune più grandi sono costituite da hotel, residence e abitazioni private.

 

Il progetto dei “palazzi organici” parte dall’idea di sviluppare le connessioni ed i rapporti tra gli esseri umani attraverso luoghi comuni e di aggregazione, sanando la frattura sociale e psicologica causata delle metropoli del XX e XXI secolo.

 

Tali costruzioni hanno una forma concepita per integrarsi perfettamente al paesaggio e alle condizioni ambientali del deserto, e sono state ideate prendendo spunto dalle forme che in natura abitano e sono in grado di sopravvivere in quelle determinate condizioni ambientali.