Smart City Firenze, dall’Ue 400 mila euro per redigere il suo masterplan

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Piano con Bristol e San Sebastian per la smart city, l’efficienza energetica, la sostenibilità economica e il taglio delle emissioni di CO2. Caterina Biti: ‘Firenze ha l’attenzione dell’Europa e dimostra di essere all’avanguardia’.

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Firenze Smart City

Dall’Unione Europea arrivano fondi per 400 mila euro destinati alla Città di Firenze per la stesura di un masterplan di buone pratiche in termini di efficienza energetica e sviluppo eco-sostenibile. Ne da comunicazione il Comune stesso, che sarà coinvolto in una partnership con Bristol e San Sebastian per il lancio del progetto STEEP, SystemsThinking for comprehensive city Efficient Energy Planning.

 

Il capoluogo toscano prenderà parte all’iniziativa europea assieme alla sua azienda dei trasporti pubblici ATAF, nell’ambito del programma quadro Smart city – Energy 2012 Strategic Sustainable planning and screening of the city plans.

 

Del masterplan – ha spiega l’assessore all’Ambiente Caterina Bitifaranno parte tutti i progetti e le iniziative più significative messe a punto a Firenze in questi anni sul piano della sostenibilità: dalle pedonalizzazioni al Piano strutturale a volumi zero, dalle politiche per incentivare l’elettrico agli interventi sul verde pubblico“.

Interventi che si integrano perfettamente nel lavoro che la municipalità fiorentina facendo sul Paes (Patto dei sindaci) e che hanno avuto l’attenzione dell’Europa: “Dimostrando come Firenze sia all’avanguardia in questo settore“, ha commentato ancor ala Biti.

 

La collaborazione con Bristol, green capital 2015 ed esperta nel settore ICT, e Donostia-San Sebastian, capitale europea della cultura 2016 e leader nel settore energie rinnovabili e dell’efficienza energetica, rientra nel progetto biennale STEEL, che vede la partecipazione di 10 partner, per un importo complessivo di oltre 2,6 milioni di euro, cofinanziato dalla Commissione Europea per circa due milioni.

 

Firenze dovrà quindi redigere delle strategie di indirizzo e di best practice per lo sviluppo di tecnologie open-source ICT e di un modello ‘digitale’ applicabile anche ad altre realtà, in grado di tenere in considerazione tutti i sistemi e le infrastrutture che all’interno di un ambiente urbano presentino impatti significativi sul consumo energetico e la riduzione della CO2.

 

(F.F.)