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Smart city, il calore prodotto nel metrò per riscaldare le case di Londra

Gran Bretagna


La rete metropolitana di Londra è una delle più vecchie al mondo e delle più estese. Praticamente corre sotto quasi tutta l’area urbana della Capitale britannica. Secondo Matthew Pencharz, assessore all’Ambiente e l’energia della Città di Londra, oltre che un valido mezzo di trasporto, tale enorme infrastrutture potrebbe sopperire anche alla crescebte domanda di energia per il riscaldamento domestico.

 

Sfruttando il calore di scarto generato da centinaia di convogli che corrono nel sottosuolo londinese, grazie all’utilizzo integrato di diverse tecnologie che catturano e convogliano l’aria molto calda presente nei tunnel, è già possibile oggi riscaldare centinaia di appartamenti edificati sopra le fermate della metro.

 

Nell’area di Islington Council, utilizzando la piattaforma denominata “Bunhill Heat and Power heat network“, sono più di 700 le case riscaldate in tal modo, grazie ad un accordo tra il municipio locale, il Comune di Londra e la London Power Networks and Transport. Un progetto che finora ha ricevuto finanziamenti pari a 3,7 milioni di sterline, di cui 1 milione di sterline dall’Unione europea.

 

Anche l’Ue è infatti interessata allo sviluppo di questo genere di fonti energetiche di scarto e a basso costo, che consentono di ridurre notevolmente il consumo di risorse, di abbattere i costi  e di inquinare meno. A riguardo, Bruxelles sta portando avanti lo sviluppo di un grande progetto comunitario, il “CELSIUS“, per l’uso diffuso di sistemi di teleriscaldamento e per il ‘riciclo’ di energie di scarto da altri processi generativi urbani (stazioni dei treni, metropolitane, data center, centrali elettriche, generatori).

 

A Londra l’obiettivo è di aggiungere altri 500 nuclei abitativi alla nuova rete di riscaldamento dal sottosuolo. Come ha spiegato Richard Watts, direttore del board di Islington Council: “La tecnologia utilizzata consente di ridurre consti, consumi e inquinamento. 500 tonnellate di anidride carbonica saranno eliminate, grazie all’ottimizzazione delle risorse e il riuso dell’aria calda di scarto degli ambienti della metropolitana. Nostro obiettivo è generare energia sul posto con nuove soluzioni integrate, cercare l’autosufficienza per piccole aree, tendere alla low carbon economy il prima possibile“.

 

Esattamente quanto stabilito dal sindaco di Londra, Boris Johnson, che ha lanciato il grande progetto London Smart City 2025, con il fine di ridurre la CO2 emessa in città del 60% e di produrre energia ‘localmente’, da fonti rinnovabili e altri sistemi di generazione, tra cui il ‘calore di scarto’ (‘Heat networks‘) di cui è fornita una mappa aggiornata nella piattaforma ‘London heat map‘.

 

(F.F.)

 

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