Nel 2050 città invase da 2,1 mld di automobili, dall’ONU linee guida per la smart mobility

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L’UN Habita presenta documento sulla mobilità urbana: ‘Dobbiamo investire in infrastrutture di trasporto pubblico o la vivibilità delle città sarà messa a dura prova, come la qualità della vita delle stesse’.

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UN Habitat

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L’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) ha lanciato il grido di allarme: nel 2050 le città di tutto il mondo saranno soffocate da oltre 2,1 miliardi di automobili private in circolazione.

 

Un dato inquietante, che parte da un presente altrettanto minaccioso, visto che nel 2010 i veicoli che intasavano e inquinavano i centri urbani a livello mondiale sfioravano 1,3 miliardi di unità.

 

Un panorama davvero negativo e demoralizzante, che però, spiegano dal programma Habitat dell’ONU (United Nations Human Settlements Programme): “Può ancora peggiorare, se non cerchiamo subito delle soluzioni alternative all’uso di veicoli privati inquinanti“. Entro quella data, almeno 8 persone su 10 vivranno in aree urbane e secondo il documento presentato lunedì scorso a Medelin (Colombia), in occasione della Giornata mondiale degli Insediamenti Umani (World Habita Day 2013): “O il mondo cambia rapidamente il paradigma della mobilità urbana, iniziando ad investire seriamente in infrastrutture per trasporti pubblici, o la vivibilità delle città sarà messa a dura prova, come la qualità della vita delle stesse, già profondamente compromessa dall’inquinamento ambientale“.

 

Lo studio, “Planning and Design for Sustainable Urban Mobility — Global Report on Human Settlements 2013“, presentato da Joan Clos, ex sindaco di Barcellona e ora direttore di UN Habitat, di cui si parlerà ampiamento in occasione del VII World Urban Forum dell’aprile 2014, indica chiaramente la necessità di trovare soluzioni immediate al problema del trasporto privato e della densità di automobili presenti in città, a favore della smart mobility e dell’eMobility.

 

Le Nazioni Unite chiedono a tutti di muoversi in maniera organizzata e soprattutto sostenibile. Il modo c’è, è sotto i nostri occhi, con gli autobus, i treni, il car sharing, le biciclette, i veicoli elettrici e l’uso delle reti sociali per offrire e ricevere un passaggio. Serve un impegno maggiore per adattare le infrastrutture e i mezzi pubblici alle esigenze del cittadino, che chiede qualità degli stessi, maggiore accessibilità e precisione negli orari e nei percorsi.

 

(F.F.)