Il porto di Roma fuori dai finanziamenti ‘TEN-T’: le autostrade del mare non passano per Civitavecchia

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Maurizio Lupi: ‘Impegno Governo per far sì che questo nodo strategico sia riconosciuto come tale e quindi venga inserito nel Core Network europeo’

Italia


TEN-T

I porti torneranno ad avere un ruolo centrale nel Mediterraneo e in tutti i mari d’Europa. È quanto previsto dal programma dell’Unione denominato Ten-T (Trans European Transport Network). Per quanto riguarda i fondi del 2012, all’Italia sono stati assegnati 350 milioni di euro, da ripartire tra ferrovie, trasporto aereo, reti stradali e hub portuali.

 

In Italia le Motorways of the Sea (MoS), o più comunemente chiamate autostrade del mare, passano per Genova, La Spezia, Ravenna, Venezia e Trieste, ma non per Civitavecchia, il più grande porto di Roma (che in minor misura può contare anche su Fiumicino).

Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi, ha subito confermato l’impegno del governo a far sì che “questo nodo strategico sia riconosciuto come tale e quindi venga inserito nel Core Network europeo”, cioè l’elenco dei porti comunitari considerati strategici dall’Unione europea.

 

Per il momento, però, tale situazione penalizza fortemente la Capitale e non consente all’Italia nel suo insieme di sfruttare la posizione geografica vantaggiosa nelle comunicazioni e nei collegamenti via mare tra l’Europa, il Nord Africa e il Medio Oriente. Lungo le grandi arterie del MoS si muovono passeggeri e merci di ogni tipo, con significative ricadute economiche sull’intero sistema produttivo ed economico nazionale. Non veder passare le autostrade del mare per le nostre città portuali o per i porti vicini a grandi centri urbani, come nel caso di Roma, significa perdere una grande opportunità di crescita, sviluppo ed occupazione.

 

Da mesi si vociferava l’esclusione di Civitavecchia dal MoS e quindi dal piano TEN-T, per motivi prevalentemente politici e burocratici. L’instabilità dei Governi italiani degli ultimi anni e lo scarso peso del nostro Paese a Bruxelles, unitamente a intoppi amministrativi inspiegabili e il tasso di innovazione tecnologica piuttosto limitato, hanno suggerito all’Europa di non inserire il porto di Roma nel piano di finanziamenti destinato ad implementare l’efficienza, la sicurezza e l’innovazione tecnologica dei principali hub mediterranei.

L’autorità portuale di Civitavecchia sta da tempo lavorando ad una piattaforma logistica moderna e funzionale ad una mobilità dei trasporti intermodale, innovativa e soprattutto informatizzata.

 

Intervenendo alla presentazione del progetto per lo sviluppo del porto di Civitavecchia e della piattaforma logistica laziale, insieme al Presidente dell’Autorità portuale di Civitavecchia, Pasqualino Monti, Lupi ha rilanciato con forza l’impegno del Governo per l’inserimento del nodo di Roma nella rete strategica europea. Nel corso dell’incontro, svoltosi presso la sede della stessa Autorità portuale, il ministro ha dichiarato che le opere contenute nel protocollo di intesa siglato a Palazzo Chigi il 24 aprile scorso e riguardanti in primis le nuove infrastrutture del porto di Civitavecchia, ma anche gli assi autostradali e i collegamenti con quella che è destinata a diventare una delle più importanti aree logistiche del paese, saranno inserite tutte nell’Allegato infrastrutture e trasmesse quindi al Cipe. “I porti sono risorse strategiche per il rilancio dell’economia – ha detto il Ministro – e Civitavecchia rappresenta un esempio da seguire per la realizzazione di grandi opere pubbliche, in tempi rapidi e nella massima sicurezza e trasparenza. Un esempio di come si possa passare dal concetto di spesa a quello di investimento“.

 

Un percorso chiaro, obbligato e sostanzialmente imprescindibile per la coopetition nel Mediterraneo, molto simile a quanto annunciato da Venezia, Trieste, Ravenna, Capodistria (Slovenia) e Fiume (Croazia), porti aderenti al NAPA, (North Adriatic Ports Association). Tali amministrazioni hanno lanciato un piano pluriennale per potenziare i propri sistemi di sicurezza, di comunicazione e di trasporto intelligente (ITS), denominato “ITS Adriatic Multi-port Gateway“, finalizzato a rendere interoperabili le infrastrutture portuali e i sistemi di port community, per l’interscambio di dati in tempo reale e la creazione di una piattaforma informatica unica che gestisca gli scambi commerciali tra Europa centrale e occidentale, Europa orientale, Nord Africa e estremo oriente.

(f.f.)