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‘Digital Delta’ in Olanda: i Big Data per fermare il mare e innovare le tecnologie Smart Water Management

Olanda


Gli olandesi combattono l’acqua da secoli. I Paesi Bassi nascono sostanzialmente su un delta formato da più fiumi: Mosa, Ems, Reno, Schelda. Nel tempo gli ingegnosi abitanti hanno dovuto fare di necessità virtù, alzando dighe e barriere contro maree violente, tempeste, inondazioni, esondazioni e alluvioni. Dopo l’ultima grande tragedia dell’acqua, con migliaia di morti nel 1953, l’Olanda ha varato un imponente piano di contenimento, denominato Piano Delta.

 

Tra gli interventi meglio riusciti c’è il Maeslant, la più grande diga mobile del mondo. Opere gigantesche, che però potrebbero non bastare contro i cambiamenti climatici in atto, l’innalzamento del livello del mare, l’aumento delle piogge e delle grandi tempeste del Nord Europa. Solo un quarto dei Paesi Bassi si trova sopra il livello del mare, il resto è al di sotto. Il costo di gestione delle acque, inclusa la previsione di inondazioni, periodi di siccità e livelli di magra, ammonta a 7 miliardi di euro l’anno. Questi costi sono destinati ad aumentare di 1-2 miliardi di euro entro il 2020, a meno che non si intervenga subito.

 

Tra i nuovi piani decisi da Amsterdam, c’è anche quello proposto dall‘IBM, “Digital Delta“, che riprende il nome dalla grande diga sopra citata, finalizzato a sfruttare gli elementi di conoscenza forniti dai Big Data per trasformare il controllo delle piene e la gestione dell’intero sistema idrico olandese. Il programma è realizzato in collaborazione con Rijkswaterstaat (il Ministero olandese per le acque), l’Autorità per le acque del Delfland, l’Istituto scientifico Deltares e l’Università di Delft.

 

Il cuore di Digital Delta è costituito da un sistema intelligente basato su sistemi cloud, costruito sul software Intelligent Water di IBM e sulla soluzione Smarter Water Resource Management. Il programma studierà le modalità di integrazione e analisi dei dati delle acque provenienti da un’ampia gamma di fonti esistenti: misurazioni delle precipitazioni, monitoraggio del livello e della qualità dell’acqua, sensori degli argini artificiali, dati dei radar, predizioni basate su modelli, dati di manutenzione attuali e storici di chiuse, stazioni di pompaggio, conche e dighe.

 

L’iniziativa fornirà agli esperti un “cruscotto intelligente”, che consentirà, in tempo reale, di utilizzare le informazioni e di condividerle tra organizzazioni e agenzie. Grazie alla visualizzazione dei dati e alla deep analytics, tali informazioni possono aiutare ad essere pronti in caso di difficoltà improvvise, consentendo alle autorità di coordinare e gestire gli sforzi di intervento e, nel lungo periodo, di migliorare l’efficienza nella gestione delle acque nel suo complesso. Con informazioni meglio integrate, le autorità potranno prevenire i disastri e il degrado ambientale, riducendo al contempo i costi di gestione fino al 15%.

 

Insieme, spiega un comunicato aziendale, Rijkswaterstaat, l’Autorità per le acque locale Delfland, l’Istituto scientifico Deltares, l’Università di Delft e IBM combineranno dati e tecnologie provenienti da diversi progetti di gestione idrica, nuovi ed esistenti:

(f.f.)

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