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Osservatorio Nazionale Smart City: l’ANCI incontra online le città più innovative d’Italia

Italia


Iniziano ufficialmente i lavori dell’Osservatorio Nazionale Smart City dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI), che da ieri ha aperto alle oltre 30 città che ne fanno parte una nuova piattaforma online per dare vita ad una community dedicata allo scambio di informazioni, dati, strumenti utili alla nascita di un primo ‘vadamecum’ per le smart city. Qui dovrebbe nascere, secondo le intenzioni dell’ANCI e del Forum PA, partner del progetto, il modello nazionale di riferimento per lo sviluppo delle città intelligenti, all’interno del quale si aggregheranno idee e contributi sul tema.

 

Un percorso collettivo e multidisciplinare, in cui le università, i centri di ricerca, le amministrazioni pubbliche, le aziende ed i cittadini, potranno dare le loro indicazioni sull’evoluzione dei progetti di smart city in termini di pianificazione del territorio, di politiche pubbliche, di progetti ambientali, urbanistici ed architettonici, di innovazione tecnologica e sociale, di recupero e rigenerazione di quartieri e parchi, di sistemi di trasporto sostenibile ed alternativo, di riduzione dei consumi energetici e di ricorso alle fonti rinnovabili e molto altro. Argomenti centrali per la definizione di un “Vademecum per la Programmazione delle Smart Cities“, che sarà una sorta di “guida” per le città che vorranno aprirsi all’innovazione e ad un nuovo modo di intendere la crescita e lo sviluppo.

 

Gli amministratori potranno infatti considerare il vadamecum come riferimento per l’elaborazione di un vero e proprio programma strategico grazie al quale governare il cambiamento all’interno del proprio territorio urbano. Alla community on line si affiancheranno dei Tavoli di lavoro riservati alle città aderenti. Il primo è in programma il 30 maggio prossimo al Palazzo dei Congressi di Roma, all’interno di Forum PA 2013.

 

Un primo incontro, che sarà preceduto da un webinar il 24 maggio, in cui “le città si confronteranno su uno dei temi centrali della pianificazione di uno sviluppo smart: la misurazione dei risultati e il monitoraggio“, ha spiegato Paolo Testa, responsabile dell’Osservatorio e direttore di Cittalia-ANCI Ricerche.

 

Il ruolo istituzionale attribuito all’ANCI dall’articolo 20 del decreto crescita 2.0 – ha precisato Testa – dà una rilevanza particolare proprio a questo obiettivo: condividere nell’Osservatorio la definizione di una metodologia di monitoraggio e valutazione che aiuti le città a individuare le metriche sui progetti, monitorarne l’impatto, l’efficienza e il “rendimento”, utilizzare i dati del monitoraggio per programmare e riprogrammare gli interventi, confrontare i risultati delle proprie sperimentazioni in un’ottica di benchmarking con le altre realtà urbane“.

 

L’Osservatorio Nazionale Smart City nasce nell’aprile 2012, sull’idea che la cornice di sviluppo delle smart cities definita a livello europeo debba essere un modello di riferimento da replicare e adattare anche alla realtà italiana. Obiettivo dell’Osservatorio è quindi elaborare analisi, ricerche e modelli replicabili da mettere a disposizione dei Comuni italiani che vogliono intraprendere il percorso per diventare “città intelligenti”.

 

Tra i compiti e le funzioni proprie dell’organismo ideato dall’ANCI e da Forum PA, c’è la costituzione di uno spazio per la produzione e la condivisione di conoscenza sui temi dell’innovazione e della sostenibilità urbana, aperto ai contributi del mondo istituzionale e della ricerca, dell’impresa e della società civile; la definizione di strumenti efficaci per individuare e mettere in rete le migliori pratiche ed esperienze, le soluzioni tecnologiche e gli strumenti di programmazione; la preparazione di una guida per indirizzare le amministrazioni verso le scelte più adatte alla loro particolare realtà territoriale.

(f.f.)

 

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