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Living Lab Smart City: 12 mila sensori a Santander per un’informazione pubblica, mobile e partecipata

Spagna


La Città di Santander ha disseminato migliaia di sensori digitali e interconnessi su piattaforme mobili per il monitoraggio della città, del traffico, dei parcheggi, del verde e dei livelli di inquinamento, in tempo reale e per la generazione di informazioni Open Data accessibili a tutti. Un esteso living experimental lab dedicato allo sviluppo di una smart city che per il momento si basa su due pilastri: l’informazione mobile e l’accesso partecipato ai dati da parte della cittadinanza.

 

Oltre 12 mila sensori creano sulla città spagnola un network di antenne in grado di comunicare dati su qualsiasi cosa: luce, pressione, temperatura, umidità, CO2, polveri sottili, stato del traffico, passaggio di pedoni e autoveicoli, inquinamento acustico e tanto altro. Tutte informazioni che convergono ogni minuto al Centro universitario di ricerca di Cantabria, diretto da Luis Munoz e preposto all’elaborazione e alla conservazione delle stesse con 9 milioni di euro di risorse a disposizione.

Un’iniziativa che ha subito attirato l’attenzione e il favore delle Istituzioni europee, della Commissione europea su tutti, di municipalità giapponesi e cinesi, come anche delle grandi Big Tech, tra cui IBM, Google e Microsoft.

 

Santander di fatti ha realizzato un vero e proprio laboratorio pe l’innovazione tecnologica all’aria aperta, per un’area di 6 chilometri quadrati, dove sperimentare applicazioni tecnologiche avanzate nel monitoraggio dell’ecosistema cittadino e nella realizzazione delle condizioni ideali per il miglioramento della qualità della vita dei suoi abitanti.

 

Le antenne sono disposte lungo le arterie cittadine, strade secondarie, incroci strategici, sui mezzi pubblici, i taxi, automobili private e sulle persone stesse. Chiunque può fungere da ‘sensore mobile’, basta scaricare un’app sul proprio smartphone e mobile device dotato di GPS. La soluzione tecnologica scelta consente di misurare anche la quantità di pioggia caduta e prevedere periodi di siccità, con relativa gestione razionale delle riserve idriche (eventualmente potenziabili grazie alla costruzione di collettori idrici), tenere sotto controllo il processo dei rifiuti, gestire l’illuminazione pubblica in base ai dati sulla visibilità, le condizioni climatiche, l’intensità della luce del sole e del riflesso lunare, regolando i coni di luce dei lampioni a seconda delle esigenze (smart lighting).

 

Elemento essenziale del progetto è, come detto, la partecipazione cittadina all’elaborazione delle informazioni che, oltre ad essere raccolte e inviate in mobilità, sono soprattutto gestite in tempo reale e accessibili a tutti grazie ad applicazioni ad hoc. Una di queste è ‘Pulse of the City‘ che collega gli iPhone dei cittadini di Santender con il flusso dei dati sempre aggiornati sullo stato della città e dei suoi servizi. Ad esempio, scegliere il mezzo pubblico più veloce tra i tanti disponibili in base alle nostre esigenze di tragitto e tempi di spostamento, accedere alla scheda di presentazione storico-artistico-culturale di ogni monumento e opera d’arte, conoscere l’agenda dell’intrattenimento culturale metropolitano, segnalare rotture di strade ed emergenze di vario tipo.

 

Dati pubblici e da tutti accessibili, prodotti dalla rete di sensori fissi e mobili, meccanici ed ‘umani’ che con il tempo ricopriranno l’intera area metropolitana. In quest’ultimo caso, i dati personali degli abitanti che ‘registrano’ la città rimangono assolutamente anonimi. Il sindaco Iñigo de la Serna ha fortemente voluto questo progetto, che è stato condiviso da centri accademici, aziende, enti locali, società civile, tutti protagonisti in prima fila dell’iniziativa e dei risultati che avranno ampie ricadute sul tessuto economico della città per lo sviluppo di servizi avanzati e di nuova generazione, sul mercato digitale degli stessi e sulla nascita di nuove forme di ebusiness alla portata di tutti.

 

Una piccola città di meno di 200 mila persone che si propone come modello per l’Europa, su cui ha annunciato investimenti la multinazionale spagnola Ferrovial, per lo sviluppo di Smart city orientate a dati aperti e pubblici e ad un loro utilizzo per un’offerta ampia e partecipata di applicazioni pubbliche. Come nel caso di “Ideas for All“, specie di intranet cittadina dove gli abitanti sono connessi direttamente con l’amministrazione pubblica, l’infomobilità, l’agenda dell’intrattenimento culturale ed artistico, il mercato del lavoro e molto altro.

(f.f.)

 

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