‘Lecce Smart City’: un percorso d’innovazione per Istituzioni, centri di ricerca, università e distretti tecnologici

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Un patto con la Regione Puglia per Lecce Capitale della cultura 2019. I tag dell’accordo sono: integrazione, partecipazione, Smart community, innovazione sociale, creatività a sostegno di uno sviluppo urbano sostenibile

Italia


Smart City Generale

Una città è intelligente solo se è sostenuta da un’amministrazione pubblica virtuosa, efficiente e aperta alla collaborazione con il mondo delle imprese, delle università, della ricerca e dell’associazionismo cittadino. L’intelligenza di una Smart city è nella sua capacità di innovare, di mettersi in ascolto e di includere i suoi abitanti e le realtà economiche che vi prosperano. Su queste basi, ieri, il Comune di Lecce, assieme a DHITECH – Distretto Tecnologico HIGH-TECH; DiTNES – Distretto Tecnologico Nazionale sull’Energia, Consorzio CETMA – Centro di progettazione, design & tecnologia dei materiali, CMCC – Centro euro-mediterraneo per i cambiamenti climatici, Università del Salento e CNR, hanno firmato un accordo quadro per la nascita del progetto ‘Lecce Smart City’.

 

Un’intesa che mira al consolidamento del processo di innovazione e crescita sostenibile della città che segue la sua candidatura a Capitale Europea della Cultura 2019, proprio facendo leva sulle risorse di cui già dispone (bellezze naturali, architettoniche, paesaggistiche) e facendo propri gli obiettivi di ‘Europa 2020′: crescita sostenibile e intelligente da realizzare investendo in ricerca, tecnologia e infrastrutture efficienti in grado di ridurre sprechi e consumi in un contesto ambientale d’eccellenza.

Un’alleanza per Lecce che mette al centro delle iniziative la comunità, il territorio, le imprese e il patrimonio paesaggistico, naturale e storico della città andando a lavorare su governance, efficienza energetica e salvaguardia dell’ambiente, mobilità, turismo e valorizzazione beni culturali, edilizia sostenibile, sanità, educazione, cloud computing. “Sarà un’occasione importante per mettere a frutto le risorse e migliorare così la qualità della vita dei cittadini leccesi – ha dichiarato Paolo Perrone, sindaco di Legge – tutte le iniziative che abbiamo ideato e sulle quali abbiamo innestato la nostra progettualità vanno in una unica direzione, quella di puntare con decisione alla candidatura di Lecce a Capitale Europea della Cultura“.

 

A questo importante obiettivo si affianca quello della Smart city. Anche se Lecce dovesse mancare il grande appuntamento europeo, è chiaro che i piani di intervento e i progetti in cantiere comunque rimarranno validi per un generale processo di innovazione urbana in termini di edilizia, infrastrutture, capacità attrattive, contesto ambientale. Non si tratta di un obiettivo secondario, il futuro ‘intelligente’ di Lecce è obbligato, come per ogni altro centro urbano d’Italia. In tal senso, le parti interessate dall’accordo si sono impegnate alla realizzazione di un programma che prevede la definizione di un modello di sviluppo cittadino condiviso e aperto (a nuovi soggetti interessati), degli strumenti da mettere in campo (amministrativi, normatici, tecnologici), dei piani di azioni e della programmazione negoziale con la Regione Puglia per individuare le risorse finanziarie da far valere sulla programmazione comunitaria 2007 – 2013 e soprattutto 2014 – 2020.

 

I tag dell’operazione Lecce Smart City devono essere: integrazione, partecipazione, Smart community, innovazione sociale, creatività a sostegno di uno sviluppo urbano sostenibile, investimenti territoriali integrati, sviluppo locale di tipo partecipativo, approcci integrati per sostenere una dimensione urbana e territoriale europea e per elaborare una strategia capace di armonizzare le finalità della nuova “Politica di coesione” europea 2014-2020 con gli obiettivi di “Europa 2020“. Il patto con la Regione favorirà l’avvio di interventi in profondità e condivisi con i cittadini, che porteranno al completamento della rigenerazione urbana ed ecologica della città, all’equità sociale, alla capacità di generare e conservare buona occupazione e al miglioramento della qualità della vita, mettendo al centro la partecipazione dei giovani come innovatori e promotori di sviluppo economico ad alto contenuto di conoscenza, come luogo dei talenti, della creatività e del merito.

(f.f.)