Efficienza energetica e rinnovabili: Anie e RSE promuovono i ‘Sistemi di accumulo’

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Il rilancio del sistema economico passa per una politica energetica efficace e infrastrutture di rete moderne. L’Europa lancia eHIGHWAY2050 e l’Agenzia delle Entrate conferma le detrazioni Irpef sul fotovoltaico

Italia


Smart Energy

A pochi giorni dal varo del decreto interministeriale per la nuova Strategia Energetica Nazionale (SEN) e in un momento in cui si discute in tutte le sedi istituzionali, nazionali ed internazionali, di politica energetica come leva fondamentale per il rilancio del sistema economico, i ‘sistemi di accumulo‘ offrono la possibilità di valorizzare le fonti rinnovabili e l’efficienza energetica, mettendo in campo competenze tecnologiche di mercato con significative prospettive di successo anche sui mercati mondiali.

 

I sistemi di accumulo sono destinati ad avere un ruolo primario nel processo di ammodernamento tecnologico delle infrastrutture di rete, ampliando la gamma di soluzioni volte a rispondere alle mutate condizioni di generazione, trasmissione, distribuzione e consumo dell’energia elettrica. Per questo Anie Confindustria ha costituto l’anno scorso, all’interno dell’Associazione Energia, il Gruppo Sistemi di accumulo, che riunisce le eccellenze tecnologiche del settore e mette a fattore comune le rispettive esperienze aziendali.

Sull’argomento si sono confrontati anche i ricercatori di RES del Gruppo GSE, in una giornata di approfondimento sul tema dell’accumulo di energia promossa dal Gruppo Sistemi di accumulo di Anie.

 

La reciproca apertura tra sistema produttivo e sistema di ricerca, si legge in un comunicato della federazione nazionale imprese elettrotecniche ed elettroniche ha permesso un confronto approfondito sui più moderni studi del settore, atteso che la ricerca è molto avanzata sia dal punto di vista delle tecnologie sia da quello dell’impatto ambientale.

In Italia – ha spiegato Nicola Cosciani, presidente del Gruppo dei Sistemi di accumulo di Anie Energia – esistono molti soggetti operativi sul tema dell’accumulo: la filiera tecnologica industriale da un lato, già pronta alle sfide del futuro, il mercato rappresentato dai programmi di Enel, di Terna, di Acea, gli ambienti istituzionali che reagiscono velocemente agli stimoli del mercato e un vivace settore della ricerca: tutte queste realtà dialogano in maniera costruttiva e proficua“.

 

In tema di rinnovabili, RSE è coordinatore, nella persona di Gianluigi Migliavacca, del Work-Package 6 (WP6) del progetto europeo di ricerca eHIGHWAY2050. Un’iniziativa tesa a sviluppare una metodologia per la pianificazione degli interventi di espansione delle reti europee di trasmissione dell’energia elettrica allo scopo di integrare, in modo efficiente, crescenti quantità di energia da fonti rinnovabili non programmabili. Entro il 2050, spiega l’azienda in una nota, il progetto vuole sviluppare un “European extra-high voltage electricity Highways System” (EHS), cioè un sistema di collegamenti, ad altissima tensione e a grande distanza, che renda possibile la connessione diretta dei grandi poli di produzione della generazione rinnovabile con i maggiori centri di consumo elettrico, posti soprattutto nella sezione centrale del continente europeo.

Il progetto è guidato dal gestore della rete di trasmissione francese RTE, con un forte interesse da parte di ENTSO-E, e vede la partecipazione di 28 partners europei, tra cui i gestori nazionali di rete TERNA, AMPRION, REN, ELIA, CEPS, Swissgrid e i principali centri di ricerca europei.

 

Buone notizie, infine, arrivano anche per il fotovoltaico. Nei giorni scorsi l’Agenzia dell’Entrate ha accolto l’interpretazione dell’istanza di consulenza giuridica presentata lo scorso ottobre da Anie Confindustria, sostenendo che l’installazione di impianti fotovoltaici rientra tra gli interventi che possono fruire delle detrazioni fiscali Irpef al 50% per le ristrutturazioni edilizie. Spiega in una nota Maria Antonietta Portaluri, direttore generale di Anie: “Il contribuente che intende beneficiare della detrazione non dovrà produrre particolare documentazione che attesti il risparmio energetico, in quanto, anche in base alle indicazioni del MISE, la realizzazione dell’impianto a fonte rinnovabile comporta in sé un miglioramento della prestazione energetica dell’edificio e quindi non è necessario produrre alcuna certificazione, con notevoli effetti quindi di semplificazione e riduzione di oneri’.

 

Un pronunciamento, ha sottolineato Portaluri, che fa “chiarezza tra gli operatori e i cittadini“, soprattutto “in un momento in cui l’industria nazionale fotovoltaica già soffre i numerosi cambiamenti normativi intervenuti e il calo nella domanda“. L’istanza in oggetto chiedeva la corretta interpretazione dell’articolo 16 bis del DPR 917 del 1986 e in particolare che la detrazione già applicabile ai lavori di ristrutturazione per gli impianti elettrici, di riscaldamento e idraulici, potesse essere estesa anche alle spese sostenute per l’acquisto e l’installazione di pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica fino a 20 kw nominale.

(f.f.)