Accordo Regione Toscana e Miur: finanziamenti per l’innovazione applicata a energia, sicurezza, mobilità e ambiente

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51 milioni da destinare alla ricerca e lo sviluppo di energia sostenibile e alle nuove applicazioni ICT

Italia


Green ICT

Un sostegno concreto all’innovazione tecnologica applicata a diversi settori economici, a partire dalle infrastrutture. La Regione Toscana e il ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca (Miur), hanno firmato  un accordo di programma per il finanziamento di quasi 51,5 milioni di euro da destinare alla ricerca e lo sviluppo di energia sostenibile e alle nuove applicazioni dell’Information and Communication Technology (ICT).

 

In base all’accordo, 30 milioni saranno erogati dal Miur (15 a fondo perduto e 15 in crediti agevolati) e i restanti 21,44 arriveranno dalla Regione Toscana su una specifica linea (“sistema pubblico della ricerca) dei FAS (Fondi per le Aree Sottoutilizzate). Come detto, gli interventi sono tutti rivolti all’innovazione tecnologica applicata all’ottimizzazione dei consumi energetici e alle fonti rinnovabili, con ulteriori sviluppi in ambito di reti ad alta velocità, optoelettronica, fotonica, smart security, sostenibilità ambientale, smart mobility e robotica.

 

Il passo successivo dopo la firma sull’accordo, riporta una nota di Toscana Notizie, Agenzia di informazione della Giunta regionale toscana, consiste in un bando pubblico per affidare i progetti, a cui potranno partecipare centri di ricerca e imprese operanti sul territorio toscano. Attuazione, coordinamento e monitoraggio dell’accordo sono affidate a un Comitato tecnico da costituirsi entro un mese e composto da tre rappresentanti del MIUR (fra cui il vicepresidente) e tre della Regione (fra cui sarà individuato il presidente). Sarà questo Comitato a dover predisporre, nei successivi tre mesi, le schede di intervento per ciascuna singola azione.

 

Dalla vicepresidenza della Regione Toscana, continua il documento, si evidenzia come l’accordo “sia determinante nel sostenere uno specifico cammino regionale, con caratteristiche di avanguardia, nella strategia verso “Europa 2020” in materia di ricerca, sviluppo, innovazione“. Sempre su questi argomenti, si è svolto a Firenze a fine ottobre, un evento per dar vita a “Il patto dei sindaci per le Smart Cities” in Toscana. Un appuntamento organizzato dalla Rete delle Agenzie Locali della Toscana, in collaborazione con la Regione Toscana e la Provincia di Firenze, con l’obiettivo di illustrare come attuare il “Patto dei Sindaci”: un impegno europeo per una migliore efficienza energetica ed una produzione, oltre che un utilizzo, più sostenibile dell’energia.

 

In Europa, recita un comunicato Arpat, l’80 % delle persone vivono nelle città dove viene consumato l’80% dell’ energia e dove sono rilasciate le maggiori emissioni di gas ad effetto serra. La riduzione dei gas climalteranti, in particolare la CO2, deve divenire una priorità per amministratori, aziende e cittadini. In Toscana sono ancora pochi i comuni che hanno aderito al Patto dei Sindaci, che non è una semplice dichiarazione di principi ma un processo decisionale ben definito, in cui adottare azioni concrete per ridurre le proprie emissioni di oltre il 20%, indicando con precisione nel PAES (Piano d’azione per l’energia sostebile) cosa e come si intende fare.

 

I fronti su cui operare, per fare affrontare la situazione, sono diversi: in primo luogo organizzare i dati sui consumi e sulle emissioni in atmosfera, come è stato fatto per Scandicci e per la Provincia di Firenze, predisporre piani per contenere i consumi, modificare i regolamenti edilizi, che devono sempre di più contenere principi di sostenibilità, ed infine, ricercare i finanziamenti tramite accordi con le banche.  Ad oggi, solo il Comune di Firenze ha un suo PAES approvato dall’UE, che è l’unico in Toscana.

(f.f.)