Infrastrutture e servizi per l’innovazione urbana in Cina: investimenti per 80 miliardi di dollari in 5 anni

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ICT e cloud per far crescere l’economia nazionale, con applicazioni in sanità, educazione, trasporti ed edilizia

Cina


Cloud computing

L’economia sviluppata dalle Smart City cinesi sarà pari a 320 miliardi di dollari entro i prossimi cinque anni. E’ quanto atteso in Cina nel 12° Piano quinquennale per lo sviluppo economico nazionale, presentato dal Governo subito dopo la fine del Congresso del Partito a Pechino, lo scorso novembre. Il Governo crede nelle città intelligenti per dare nuovo slancio all’economica ed il ministro per lo Sviluppo dell’edilizia urbana e rurale, Jiang Weixin, ha più volte fatto un chiaro riferimento alle Smart City come fattore di crescita economica fondamentale per gli anni a venire.

 

Sono già 320 le città coinvolte in tale processo di innovazione urbana e gli investimenti di partenza dovrebbero essere pari a 50 miliardi di dollari, con l’aggiunta, entro il 2017, di altri 30 miliardi di dollari. ICT e cloud computing i settori in cui si concentreranno maggiormente le risorse finanziarie e tecnologiche, secondo più quotidiani nazionali, con applicazioni nella Pubblica Amministrazione, nei trasporti, nella distribuzione delle risorse energetiche e dell’acqua, nella riduzione di agenti inquinanti nell’aria, nella maggiore sostenibilità ambientale e nei servizi al cittadino (educazione e sanità su tutti).

Particolarmente importante, ha spiegato il ministro durante la sua visita all’Expo di Hangzhou prima di Natale, saranno gli interventi nella sanità, nei trasporti, nell’educazione e nell’efficienza energetica degli edifici pubblici e privati.

 

Un mercato da 320 miliardi di dollari su cui il Governo cinese punta per alimentare l’economia interna, che per la maggior parte saranno generati dalla costruzione e lo sviluppo di ‘smart transport networks’. Il settore, secondo i piani di Pechino fino al 2020, dovrebbe da solo garantire oltre 16 miliardi di dollari di valore, già entro il 2015.

 

Tra le città più grandi del Paese, sono coinvolte Pechino, Shanghai, Guangdong, Shenzhen, Hangzhou, Nanjing, Ningbo, Wuhan e Xiamen. Il Governo, su suggerimento dell’associazione di categoria CCID (China’s Cloud Computing Industry), ha chiesto ufficialmente a tutti gli attori sul campo: “Di intensificare gli sforzi affinché le Smart City non rimangano buone intenzioni su carta, ma divengano concrete operazioni da avviare al più presto“.

(f.f.)