La città di Torino entra nel board di Eurocities

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Enzo Lavolta: 'Un risultato che ci impegna, insieme alle altre città, a rafforzare sempre di più il ruolo delle città nelle politiche europee, con un focus particolare sui temi dell'innovazione e delle smart cities'

Italia


Eurocities

È da più di 3 anni che la Città di Torino ha ufficialmente sottoscritto il Patto dei Sindaci (Covenant of Mayors) per la sostenibilità energetica ed ambientale, con l’obiettivo di ridurre di oltre il 20%, al 2020, le proprie emissioni di anidride carbonica (CO2). Un impegno rilevante, che ha portato l’amministrazione cittadina ad approvare in tempi brevi il Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile della Città (TAPE – Turin Action Plan for Energy). Tanti piccoli passi, grazie ai quali il Comune di Torino si avvia a divenire, al pari della altre città europee,  una smart city a tutti gli effetti.

 

Per  il capoluogo piemontese il TAPE significherà anche minore spesa, stimata al 2020 in un risparmio di 787 milioni di euro all’anno, solo di costi energetici , mentre in totale sono 51 le azioni da attuare, ed in parte già attivate, volte a favorire il risparmio energetico, incrementare l’efficienza energetica ed il ricorso a fonti energetiche rinnovabili.

 

La sfida dell’iniziativa comunitaria “Smart City” si articola anche attraverso la ridefinizione della propria struttura amministrativa, con la costituzione della “Fondazione Torino Smart City per lo Sviluppo Sostenibile“, un modello integrato e flessibile di finanziamento e gestione delle progettualità che accompagna il percorso strategico della Città.

Per potenziare il progetto, inoltre, è stata lanciata la “Piattaforma per Torino Smart City” che, partendo dalle esperienze e dalle indicazioni che emergono dal TAPE, intende supportare, collegare, implementare e sviluppare le linee di intervento già definite strategiche.

 

Un impegno che la città intera sta portando avanti, tra Pubblica Amministrazione, associazioni, privati, mondo delle imprese e cittadini, per sviluppare un modello inclusivo che riscriva le regole di ingaggio tra sistema pubblico e privato, che preveda una nuova strumentazione finanziaria, che introduca l’innovazione nella pubblica amministrazione, che veda nuove procedure di procurement, azioni di semplificazione e trasparenza, di regolamentazione, su cui la PA sappia formulare promesse credibili nel medio periodo.

 

Ecco perché non sorprende che Torino si entrata nel comitato esecutivo di Eurocities, la più grande rete di città europee, in rappresentanza di 30 Paesi, nata con il fine di perseguire i piani di sviluppo individuati dalle politiche europee per una crescita economica, culturale, tecnologica e sociale effettivamente sostenibile.

Torino è stata eletta con 61 favorevoli su 75 e per tre anni siederà nel board assieme a Barcellona, Ghent e Lipsia – anch’esse elette di recente –  nonché l’Aia, Copenaghen, Varsavia, Budapest, Stoccolma, Nantes, Birmingham e Vienna già presenti.

 

Siamo particolarmente orgogliosi di questo risultato – ha sottolineato  Enzo Lavolta, Assessore allo Sviluppo, Innovazione, Ambiente, Verde e Igiene Pubblica della Città di Torino – che ci impegna, insieme alle altre città, a rafforzare sempre di più il ruolo delle città nelle politiche europee, con un focus particolare sui temi dell’innovazione e delle smart cities. Questa é infatti una rete che raccoglie le città più innovative nello scenario europeo e in questo contesto Torino potrà portare un contributo significativo, riconosciuto con questa elezione. Nantes, capitale verde europea 2013, ha scelto inoltre Torino per la campagna ambientale che realizzerà in 5 città europee attraverso una sorprendente e spettacolare installazione che atterrerà nella nostra città a maggio e sono certo lascerà meravigliati i torinesi“.

 

Di fianco all’azione di lobbying verso l’Unione Europea, Eurocities realizza da tempo un intenso lavoro di scambio di buone pratiche, attraverso un’attività articolata in 7 forum tematici (ambiente, mobilità, economia, cultura, ICT, cooperazione, cultura, affari sociali) e diversi gruppi di lavoro su problematiche urbane emergenti e questioni strategiche per lo sviluppo di Smart city e Smart community in tutta l’UE.

(f.f.)