Smart City: dalla Ue 365 mln di euro per sostenere lo sviluppo di tecnologie intelligenti nelle città

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L’iniziativa Smart Cities and Communities European Innovation Partnership intende contribuire alla creazione di partnership strategiche tra le industrie e le città europee per sviluppare e implementare i sistemi urbani e le infrastrutture di domani.

Europa


Siim Kallas, Günther Oettinger e Neelie Kroes

Che cosa si intende per ‘città intelligenti’? O, al contrario, che vuol dire che una città non lo è?

Una città ‘stupida’ è quella in cui si produce e si butta via troppo, c’è troppo traffico, si spreca troppa energia e si ignora la potenza e l’intelligenza dei cittadini. Al contrario, una città è smart quando usa l’ICT per acquisire e diffondere le informazioni, per fornire servizi urbani migliori e più integrati, per ridurre gli sprechi e le emissioni inutili e per ottimizzare l’uso di risorse scarse.

 

Partendo dal presupposto che al momento il 75% degli europei vive nelle città e che queste consumano il 70% dell’energia usata complessivamente nella Ue, possiamo dire che le città europee non brillano per ‘intelligenza’.

Per invertire la tendenza, dunque, la Commissione europea ha lanciato l’iniziativa Smart Cities and Communities European Innovation Partnership (SCC) con l’obiettivo di stimolare lo sviluppo di tecnologie intelligenti nelle città – mettendo insieme le risorse derivanti dalla ricerca nei settori dell’energia, dei trasporti e dell’ICT e concentrandole su un numero limitato di progetti dimostrativi che saranno attuati in collaborazione con le città.

 

Per il 2013, la Ue ha stanziato fondi per 365 milioni di euro (contro gli 81 milioni del 2012) per dimostrare le potenzialità di questo tipo di soluzioni tecnologiche urbane, attualmente limitate da molti ostacoli quali l’alto rischio tecnologico, le difficoltà relative all’incertezza dei rendimenti sugli investimenti o le difficoltà normative. Fattori che, in tempi di crisi economica, aumentano la riluttanza di aziende e municipalità a investire in tecnologie innovative, nonostante i potenziali risparmi sui costi e le prospettive di riduzione delle emissioni a lungo termine.

 

Questi fondi potranno servire al cofinanziamento di progetti relativi a:

 

–      Edifici intelligenti e progetti di quartiere, volti a integrare e gestire, ad esempio, le fonti energetiche locali e rinnovabili. Si potrebbe espandere l’uso del riscaldamento e del raffreddamento ad alta efficienza (attraverso l’uso di biomassa, solare termico, stoccaggio di calore termico e geotermico, cogenerazione e teleriscaldamento). I fondi potrebbero anche sostenere la costruzione di edifici e quartieri a consumo energetico ‘quasi zero’ o ad energia ‘positiva’.

 

–      Approvvigionamento intelligente e progetti al servizio della domanda. I finanziamenti potrebbero essere usati per progetti volti a fornire ai cittadini dati e informazioni sul consumo/produzione di energia e il trasporto multimodale in tempo reale, sui servizi di mobilità, per sviluppare contatori smart e relativi servizi per l’energia, l’acqua, i rifiuti, il monitoraggio e il bilanciamento della rete o l’accumulo di energia (compreso lo stoccaggio di energia virtuale)

 

–      Progetti di mobilità urbana. Mezzi di trasporto pubblico elettrici (per esempio filobus, tram, veicoli della metropolitana) che siano in grado di scambiare energia in eccedenza con il sistema energetico. Questi veicoli potrebbero usare le tecnologie ICT per gestire i flussi di energia o per prevedere  i modelli di domanda sulla base delle previsioni meteo, della pianificazione di eventi, dei modelli percorso del veicolo, ecc.

 

–      Infrastrutture digitali intelligenti e sostenibili. Obiettivo: ridurre l’impronta di CO2 di Internet, in particolare dei centri dati e delle apparecchiature di telecomunicazioni, comprese le reti a banda larga. Anche l’ICT, infatti, deve ridurre la propria impronta energetica essendo responsabile, secondo alcune ricerche, dell’8-10% del consumo di elettricità.

 

L’invito a presentare proposte sarà aperto a consorzi industriali che operano nei tre settori: energia, ICT e trasporti. I consorzi dovranno includere partner provenienti da tre Stati membri e/o da paesi associati, collaborando con almeno due città. Tali criteri dovrebbero garantire che i progetti di dimostrazione presentati e selezionati siano orientati al mercato e possano essere replicati in diverse città.

 

Il Commissario Ue per l’Agenda digitale, Neelie Kroes, ha ricordato che per realizzare le smart city è essenziale che tutti i cittadini abbiano una connessione a banda larga.

“Nel resto del mondo – ad esempio in Cina e Corea – stanno prendendo le smart city molto sul serio. E lo stesso vale per la banda larga: solo quest’anno, la  Cina installerà 35 milioni di connessioni in fibra ottica”.

“Anche in Europa – ha aggiunto – è ora di riconoscere che investire in queste reti vuol dire investire nel futuro. Ma soprattutto, perchè il cambiamento avvenga, dobbiamo collaborare, allineare i finanziamenti e le politiche europee”.

 

Il Commissario per l’energia Günther Oettinger ha invece sottolineato come “L’innovazione guida la competitività dell’Europa ed è il mezzo migliore per affrontare il problema dell’efficienza energetica. Grazie a questa partnership, soluzioni per il riscaldamento ad alta efficienza e i sistemi di raffreddamento, contatori intelligenti, gestione energetica, o edifici a zero energia saranno sempre più diffuse nelle città europee”.

 

Il vicepresidente Siim Kallas, responsabile dei trasporti, ha dichiarato: “…I trasporti sono la linfa vitale di ogni città. Ma le città europee soffrono per i troppi incidenti stradali, per la congestione, la cattiva qualità dell’aria e il rumore. Abbiamo bisogno di accelerare la ricerca e l’innovazione per raggiungere i nostri obiettivi in termini di riduzione delle emissioni, per aumentare il numero di veicoli elettrici e senza combustione e di autobus silenziosi”.

 

L’iniziativa Smart Cities and Communities è stata lanciata nel 2011 e per il primo anno (2012) è stata finanziata con 81 milioni di euro destinati ai settori dell’energia e dei trasporti. Per il 2013 il budget è stato portato a 365 milioni di euro e coprirà anche il settore ICT.

L’obiettivo è di contribuire alla creazione di partnership strategiche tra le industrie e le città europee per sviluppare e implementare i sistemi urbani e le infrastrutture di domani.

Per sostenere l’attuazione di queste partnership sarà istituito un gruppo ad alto livello composto da CEO di aziende ad alta intensità di Ricerca e sviluppo, sindaci, autorità di regolamentazione e istituzioni finanziarie pubbliche.