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Smart City: Gianluca Mazzini (Lepida): ‘Rendere tangibili ai cittadini i servizi che corrono sulla rete’

Italia


“Il rischio è che il modello italiano di smart city sia un presepe di realizzazioni esemplari e non una vera opportunità per i cittadini” parola di Piero Fassino, sindaco della città di Torino, intervenuto in qualità di membro del direttivo Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) al convegno “Le città intelligenti: opportunità per le imprese del territorio” durante il salone Smau di Bologna.

 

L’osservazione del Sindaco di Torino mette il dito nella piaga: le soluzioni ICT per rendere le città più “intelligenti” e quindi più vivibili, esistono, ma sono relegate al ruolo, appunto, di figurine del presepe, perché non sono state né standardizzate né replicate, almeno non tanto da avere un impatto sulla vita delle città.

 

Il tema è quindi “usare ciò che c’è”. Per fare un esempio, distribuire certificati anagrafici online è possibile ma la città di Genova, pluripremiata per l’uso dell’ICT a vantaggio dei cittadini arriva solo al 25% del totale dei documenti rilasciati in formato elettronico… Certo, è un problema di normative, ma sulle normative si riflette la mancanza di cambiamento culturale.

“Lo Stato è ‘verticale’ – sintetizza Fassino – e la Rete è ‘orizzontale’, è flessibile e occorre la stessa flessibilità anche per adottare nuove soluzioni”. Talvolta a costo basso, molto basso: a Torino è partita la sperimentazione su 60 uffici postali che hanno messo la loro connessione a banda larga a disposizione delle scuole. Le scuole diventano così luoghi polivalenti in cui non solo i ragazzi studiano, ma diventano anche un terminale di altri servizi pubblici. Il vantaggio non è solo a livello di utenti privati, ma anche di imprese di settore. Una volta che si passa alla produzione in scala più ampia di dispositivi e soluzioni sperimentate, standardizzate e replicate si innesca un circolo virtuoso anche nell’economia.

 

Il tema della diffusione e del passaggio ad un atteggiamento “orizzontale” è ripreso dal Direttore Generale di Lepida Gianluca Mazzini: “Il tema, in questo momento, è quello del rendere tangibili ai cittadini i servizi che corrono sulla rete. Siamo riusciti ad uscire dalla logica del presepe con la realizzazione della rete Lepida, che è diventata un realtà solida, stiamo invece impegnandoci molto sul versante della distribuzione dei servizi, di ciò che il cittadino può toccare con mano. Oggi è come se avessimo a disposizione dei mattoncini che possiamo ricomporre sia in senso verticale che orizzontale, sotto forma di progetti concreti, al servizio della comunità regionale”.

 

I mattoncini sono i progetti contenuti nel Piano Telematico, che si stanno realizzando. Allo Smau sono stati presentati al pubblico quelli più tipici da “smart city” come ad esempio TappER, che intende sviluppare una piattaforma per mobile application (fruibili cioè da dispositivi mobili come smartphone, tablet ecc.), grazie a un sistema realizzato nell’ambito del Laboratorio ICT della Regione, o ancora come VideoNet, network di videosorveglianza, che intende migliorare questo servizio grazie a un sistema di gestione centralizzata delle  immagini o ancora SensorNet, per il monitoraggio ambientale, che prevede la costruzione di una piattaforma per la raccolta e consultazione dei dati provenienti da differenti sensori sparsi sul territorio, la loro condivisione e su questa base la realizzazione di un sistema di monitoraggio ambientale esteso.

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