eCOMMERCE: 25% consumatori europei discriminato negli acquisti

di di Flavio Fabbri |

VINTI

L’Unione europea deve affrontare nel suo processo di integrazione tra Stati alcuni grandi problemi di ordine culturale e sociale, tra cui le discriminazioni etniche. Un giorno saremo tutti cittadini europei, senza differenze, ma ancora oggi c’è chi ricalca antiche distanze, ormai prive di significato.

 

Un comportamento che ricade, ad esempio, sulla nascita di un mercato unico dell’ecommerce. Secondo le rilevazioni eseguite dallo European Consumer Centre Network (ECC-Net), in un recente eurobarometro, più del 25% degli utenti di internet dichiara di aver subito penalizzazioni negli acquisti in rete, sulla base di stereotipi tipici di alcune forme di razzismo che potremmo definire ‘soft’.

 

Attraverso i dati provenienti da 30 centri europei per il consumatore, nel 74% dei casi sono state sollevate critiche e lamentele per comportamenti scorretti nei confronti di alcuni gruppi di digital shoppers, per quanto riguarda l’acquisto di pacchetti turistici (21%) e nel noleggio online (5%).

 

Il commissario Ue per la Tutela dei consumatori, Neven Mimica, è subito intervenuto ricordando che: “L’obiettivo rimane quello di creare un vero mercato unico per tutti e di consentire all’ecommerce di generare crescita e ricchezza, fino a 200 milioni di euro per i consumatori. In tale ambito e nell’erogazione di tali servizi, la legge europea vieta discriminazioni ingiustificate basate sulla nazionalità o la residenza“.