PRIVACY: brand assetati di dati, celebri store americani tracciano smartphone clienti

di Flavio Fabbri |

VINTI

Ogni volta che si entra in un negozio negli Stati Uniti conviene spegnere il proprio smartphone, se non si vuole essere pedinati da occhi elettronici. È quanto suggerisce tra le righe il New York Times, che ha accusato la catena di negozi Nordstrom, di catturare il segnale dei telefonini dei clienti e di tracciare i loro spostamenti all’interno degli store.

 

In tal modo è possibile conoscere tutti i gusti e gli orientamenti estetici di ogni persona (colore preferito, taglia, stile, tessuto, ecc,), realizzando una profilazione il più possibile aderente al soggetto e trovando il modo di vendergli prodotti su misura (comprese applicazioni e servizi).

 

All’interno dei negozi, quindi, il segnale Wi-Fi del dispositivo veniva captato dalle apparecchiature messe a punto da Nordstrom, con il fine di ottenere dati freschi sulle abitudini del consumatore da elaborare poi in chiave marketing.

 

Altri retailer piuttosto celebri negli USA, Benetton, Family Dollar, Cabela’s e Mothercare, sono usciti allo scoperto affermando di utilizzare la stessa tecnologia per meglio comprendere le esigenze dei consumatori. Nonostante l’articolo del NYT e il successivo polverone in rete e sui social media, nessuno dei retailer incriminati ha chiesto scusa, sostenendo che in fin dei conti “negli store non accadeva niente di diverso di quanto succede regolarmente nei negozi online e con le applicazioni di ecommerce“.