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eSECURITY: aumentano bambini sui social media, ‘parco giochi virtuale troppo pericoloso’

VINTI

Scuole chiuse, bambini davanti al Pc. È un po’ questo il leitmotiv dell’estate appena iniziata e che in qualche modo dovrebbe ricordare ai genitori che internet è un grande strumenti di conoscenza, formazione, informazione e intrattenimento, ma solo a patto che ci siano delle regole, soprattutto per i più piccoli.

 

Sono sempre di più i minori in rete che accedono ai social media fornendo credenziali false, aprendo profili fittizi e entrando in contatto con chiunque, anche soggetti potenzialmente pericolosi. Lo ricorda Kaspersky Lab, in una ricerca condotta dal B2B International ad aprile 2013, in cui emerge che ogni famiglia possiede ormai da 2 a 3 Pc in casa e da 1 a 4 smartphone (più 1 tablet in media). È tramite questi smart connected device che i bambini accedono alla rete, esponendosi alle sue opportunità di crescita culturale e alle sue minacce.

 

L’azienda di internet security ha analizzato le risposte raccolte dal modulo Parental Control presente nei prodotti per la protezione e nei primi cinque mesi del 2013 è emerso che le principali fonti pericolose che attirano l’attenzione dei bambini su internet sono: social network (31,26%); contenuti per adulti (16,83%); negozi online (16,65%); chat e forum (8,09%); web-mail (7,39%); fonti che contengono file illegali (3,77%); giochi online (3,19%).

Nell’ultimo mese (maggio 2013) i moduli di Parental Control hanno registrato più di 52 milioni di tentativi di accesso ai social network e più di 25 milioni di tentativi di accedere a siti per adulti.

 

Le preferenze dei bambini variano da paese a paese. Per quanto riguarda l’Italia i più diffusi sono i social network (63,05%). In seconda posizione troviamo le web-mail che spesso sono un mezzo utilizzato dai criminali informatici per diffondere programmi nocivi (11,79%); al terzo posto troviamo i siti con contenuti per adulti (9,73%). In quasi tutti i Paesi coinvolti dal Rapporto, comunque, i negozi online e i siti per adulti sono sempre ai primi posti delle preferenze dei minori online.

 

Un campanello di allarme per le famiglie e per le istituzioni, che sicuramente devono controllare più da vicino l’uso del mezzo che ne fanno i ragazzini e i bambini, principalmente per evitare danni economici e possibili violenze (piscologiche e fisiche) sui figli.

 

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