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APPLE: manipolazione prezzi eBook, Penguin nega accordo

VINTI

Continuano a sfilare testimoni eccellenti al processo intentato dal Dipartimento di Giustizia USA (DoJ) contro Apple e il presunto cartello per il controllo dei prezzi degli ebook negli Stati Uniti. Tra i primi a testimoniare c’è David Shanks, amministratore delegato del Gruppo Penguin, che è accusato, come gli altri imputati nel processo in corso, di essersi accordato con Cupertino per ‘cospirare’ contro le leggi che regolano la libera concorrenza sul mercato americano.

 

L’ad ha negato ogni forma di accordo con Apple, affermando anzi che l’entrata del gigante informatico nel settore degli ebook è stato un problema per tutti, perché ha rivoluzionato i rapporti di forza tra gli editori e i retailer e le relative politiche di pricing. A sentir Shanks non c’è stato assolutamente nessun accordo, semmai un continuo scontro tra Penguin e Apple.

 

Il processo dovrebbe durare circa tre settimane e siamo solo al secondo giorno. Shanks ha raccontato al procuratore come la sua azienda abbia sì proposto ad Apple degli accordi preliminari per la vendita dei libri in formato elettronico, ma con esito negativo, perché Big A, alla fine, secondo quanto affermato dal dirigente, preferì per un modello di agenzia che affidava il pricing alle case editrice e gli garantiva la ricezione di una commissione del 30% su ogni prodotto venduto.

 

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