#SANREMO: Codacons, ‘Il televoto strumento inadeguato’

di |

VINTI

La classifica provvisoria del Festival di Sanremo, giunto alla quarta serata di gara, “dimostra senza più alcun dubbio come il televoto non sia un sistema equo e corretto, e non garantisca uguale trattamento agli artisti che gareggiano per vincere il festival“.

 

È quanto si legge in una nota del Codacons, Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori, che evidenzia la sostanziale inadeguatezza dello strumento e la sua parziale affidabilità.

 

Tra i primi 4 posti della classifica provvisoria – si legge nel comunicato dell’associazione – compaiono infatti 3 cantanti che hanno partecipato di recente a talent show televisivi: “Ciò rappresenta la prova che il televoto – come da sempre sostenuto dal Codacons – viene utilizzato quasi esclusivamente da quel bacino di utenza proprio dei talent show (ossia giovani e giovanissimi), che vota i personaggi televisivi e non le canzoni, a tutto discapito di quegli artisti che non possono contare sulla visibilità mediatica garantita dalle trasmissioni televisive“.

 

Emerge, insomma, una tara da più parti denunciata, oltre che dal Codacons, e relativa al problema della sovraesposizione mediatica costante di molti dei cantanti/gruppi in gara a Sanremo (ma anche in altre manifestazioni) che tende a premiare la “popolarità televisiva” di un musicista e non la sua reale bravura.

 

La circostanza che vede il televoto pesare solo per il 50% sulla classifica finale del Festival, “non rappresenta la soluzione al problema, perché il restante 50% dei voti proveniente dal televoto è atto in ogni caso ad alterare la classifica finale, premiando gli artisti con maggiore visibilità mediatica“, ha precisato l’associazione.

 

Riteniamo, si legge ancora nel documento, “che la Rai debba dire definitivamente addio al televoto e reintrodurre l’unico sistema di voto realmente valido, equilibrato e democratico, ossia la giuria demoscopica, in grado di rappresentare tutti i cittadini e i consumatori di musica e non solo quelli che seguono i talent show“.