WEB: notizie false, neanche le smentite servono ad evitare l’effetto virale

di Flavio Fabbri |

VINTI

Si è parlato molto di fact checking, negli ultimi mesi, con convegni, seminari, approfondimenti in rete, ma a quanto pare a niente vale smascherare il falso, se chi legge una notizia preferisce credere a ciò che è più vicino alle sue convinzioni. Secondo uno studio dell’Università dell’Ohio, infatti, se un utente legge una notizia falsa sul web e gli ‘piace’ (pensiamo alle bufale costruite ad arte sulle armi di distruzione di massa possedute dall’Iraq, ai tempi della guerra del Golfo, e al loro effetto sull’opinione pubblica favorevole all’intervento armato), la successiva smentita serve a poco.

 

La ricerca, che sarà presentata ad un convegno di social computing in Texas, a febbraio 2013, ha mostrato nei suoi dati preliminari che, su 574 adulti coinvolti dall’indagine, la falsa notizia vince sempre sulla verità, se supportata dalle nostre convinzioni.

 

Come riporta lo studio, se pensiamo che la cartella clinica elettronica sia un servizio sbagliato, la falsa notizia che riguarda l’argomento (lo Stato usa le cartelle elettroniche per spiare il cittadino) non fa che rafforzare la nostra opinione, mentre la successiva smentita (non è vero) non produce nessun effetto di rilievo nelle nostre convinzioni. Ciò significa che per controbilanciare gli effetti delle false informazioni non basta smentire, ma bisogna argomentare e persuadere l’utente sulla bontà del contrario.

 

Un dato che lascia sbigottiti, pensando a quante bufale girano in rete e a quanto potere hanno sugli internauti. Sapere, infatti, che il fact checking, più di tanto, non può modificare la percezione dei fatti che un utente sviluppa a seguito di una falsa notizia, inquieta non poco.  Una volta che la falsa notizia è immessa in rete subito parte il contagio virale e in un attimo migliaia di persone sono investite da una bugia o una mezza verità (che funziona sempre meglio).

 

Tant’è che ancora un americano su sei non crede che Barack Obama sia nato sul suolo degli USA e questo nonostante sia stata ampiamento dimostrato come ‘fatto’ e smascherata la falsa notizia fatta girare con il solo obiettivo di screditare il presidente agli occhi della Nazione. Anche in questo caso, la falsa notizia ha rafforzato una convinzione, o meglio, un pregiudizio diffuso contro la gente di colore. A poco è servita la smentita successiva.