ERICSSON: tagli al personale in Svezia, bruciati 1550 posti di lavoro

di Flavio Fabbri |

VINTI

La Ericsson, uno dei più grandi produttori di componenti per apparecchi di telecomunicazione, ha annunciato il taglio del 9% circa della sua forza lavoro. Si tratta di 1550 lettere di licenziamento solo per la Svezia, frutto di un più ampio processo di riorganizzazione aziendale voluto dal CEO Hans Vestberg che prevede tagli per oltre 600 milioni di dollari.

 

Una politica volta ad aumentare i profitti del 2-5% entro il 2015, portata avanti al momento a colpi di tagli al personale. I dati dell’ultimo trimestre non sono buoni e i guadagni sono scesi del 40% a 327 milioni di dollari. Un risultato deludente, legato alla diminuzione delle vendite del 17% e alla forte concorrenza asiatica, che ha avuto l’effetto di irrigidire il management svedese.

 

Il mercato delle infrastrutture di telecomunicazione, dove la Ericsson fino a qualche tempo fa godeva di una posizione di vantaggio in molti Paesi, ha cominciato a registrare dati negativi e un calo della domanda a livello globale a favore dei competitor cinesi come Huaewi e ZTE.

 

Al momento la Ericsson conta in tutto il mondo più di 109 mila impiegati, di cui 17 mila solamente in Svezia.


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