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eSECURITY: Benjamin Netanyahu lancia l’allarme, ‘Israele obiettivo di cyber attacchi’

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Non lo ha detto proprio esplicitamente, ma Benjamin Netanyahu, Primo ministro israeliano, accusa l’Iran della lunga serie di attacchi informatici che hanno colpito il suo Paese. Lo fa evidenziando “il notevole incremento di minacce informatiche che sono state individuate dalla Difesa nazionale e dal numero di attacchi neutralizzati negli ultimi giorni” e richiamando l’intervento di Leon Panetta, segretario della Difesa Americana, che ha sostanzialmente puntato l’indice contro Tehran, “colpevole di voler utilizzare internet per finalità criminali e terroristiche” nonché sul punto di scatenare una vera e propria “cyber-Pearl Harbor“.

 

Lo scorso anno, Israele, proprio su richiesta di Netanyahu, aveva dato vita ad una divisione interna per la guerra informatica finalizzata alla prevenzione e alla repressione di cyber attacchi, interni ed esterni. Si tratta di azioni di sabotaggio e di phishing, che spesso prendono di mira non solo obiettivi militari e governativi, ma anche finanziari: banche, agenzie finanziarie e grandi aziende. La Israel Security Agency (ISA), già da gennaio 2012, ha più volte lanciato l’allarme per la tenuta delle infrastrutture critiche del Paese in caso di attacco informatico organizzato, soprattutto per quanto concerne la difesa di istituzioni bancarie e finanziarie essenziali per la vita economica nazionale.

 

Tra i nemici informatici di Israele ci sono, oltre l’Iran, anche i palestinesi e sauditi. Negli ultimi mesi sono stati diversi gli attacchi provenienti da gruppi di crackers sauditi e filopalestinesi che hanno causato seri danni ad aziende e enti locali. Da ricordare i dati personali e i numeri delle carte di credito di 15 mila cittadini israeliani resi pubblici in rete o l’attacco alla compagnia aerea El Al.

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