MOBILE AD: 40% click non è valido, operatori marketing investono meno del 5%

di Flavio Fabbri |

VINTI

È ancora in ritardo il mercato globale della pubblicità su rete mobile e il nuovo studio di eMarketer ne evidenzia limiti e problematiche, in termini di mancati incassi e di aumento dei costi.

 

Nonostante comScore, a marzo di quest’anno, aveva calcolato che almeno il 10% di tutti gli accessi a internet avvenisse via tablet e smartphone, ciò che appare piuttosto evidente a distanza di qualche mese è che gli investimenti su rete mobile degli operatori advertising e marketing continuano a rimanere decisamente contenuti.

 

Non superano infatti il 5% delle risorse complessive destinate al digital ad & marketing, nel 45% dei casi addirittura meno del 3%, secondo un recente sondaggio Strong Mail (maggio 2012).

 

Un altro dato su cui riflettere, inoltre, è che almeno il 40% dei click su messaggi pubblicitari in tutto il mondo, tramite smartphone e tablet, più di 6 milioni di accessi, non sono da considerarsi validi per lo studio di Trademob e quindi vanno registrati come perdita per gli operatori.

 

Un dato che trova delle spiegazioni, probabilmente, nella dimensione degli schermi, non tutti uguali e tecnicamente all’altezza del compito. Non è sempre facile, infatti, leggere bene l’avviso pubblicitario sul display di un telefono e di una tavoletta, molto dipende dalla grandezza del monitor, come non è semplice premere il dito in corrispondenza del click.

 

C’è poi da aggiungere che il 22% dei contatti pubblicitari è da considerare involontario o nullo da parte dell’utente, mentre un altro 10 % abbondante è dovuto all’azione fraudolenta di botnet. Tutti fenomeni che determinano un costo e che implicano un aumento ulteriore della spesa in mobile ad spending che per l’anno prossimo è già calcolata a quasi 2 miliardi di dollari solo negli Stati Uniti (1,1 entro la fine del 2012).