FOXCONN: ‘no stage-no laurea’, è rivolta online degli studenti cinesi

di Flavio Fabbri |

VINTI

È stata definita in vari modi la decisione dell’università tecnologica di Ingegneria informatica di Xi’an, che ha deciso di obbligare miglia di studenti a frequentare uno stage intensivo presso la famigerata fabbrica di componenti iPad e iPhone della Foxconn.

 

Una vera e propria forzatura, l’hanno definita gli studenti che su internet stanno cercando di sensibilizzare l’opinione pubblica, nazionale ed internazionale, sul tentativo mal celato di utilizzare i giovani nella catena di montaggio per un periodo di due mesi.

 

Uno stage pagato, ci tiene a sottolineare la vice presidenza dell’ateneo, con quasi 1.550 yuan (più o meno 240 dollari). Una cifra già contestata, perché al netto delle tasse si riduce a poco meno della metà e comunque non sufficiente se i ragazzi devono anche sobbarcarsi i costi del pernotto vicino agli impianti, eventualmente del viaggio e del cibo.

 

Per l’università, al contrario, si tratta di una grande opportunità offerta ai più giovani di apprendere conoscenze e competenze tecnologico di alto profilo, nonché un modo utile di capire fin da subito quale strada professionale si ha intenzione di prendere. Xi’an, infatti, ha già preso accordi con altre grandi aziende in Cina che offrono stage agli universitari.

 

Il problema, però, è che se non accetti la prova non puoi laurearti e per questo motivo i giovani hanno utilizzato internet per far sentire la loro voce in tutto il mondo: “Siamo privati di ogni libertà e se non accettiamo questo stage, più simile ad un addestramento militare, senza senso ed inutile dal punto di vista professionale, non possiamo neanche laurearci“.

 

A sentire chi ha già sostenuto tale periodo di pratica all’interno della Foxconn, non c’è molto da imparare alla catena di montaggio di componenti iPad e iPhone: “Solo routine manuale, niente altro. Un lavoro che può fare chiunque, senza particolare preparazione tecnica“.

 

Ma proprio perché si tratta di un lavoro semplice e ripetitivo in molti hanno visto, dietro l’accordo Foxconn-Xi’an, un tentativo di sfruttare al massimo le giovani leve per sostenere l’aumento di domanda di pezzi per smartphone e tablet della Apple, anche in vista del lancio autunnale dell’iPhone 5.