TV: indagate 177 persone in Italia per ‘card sharing’ e pirateria audiovisiva

di Flavio Fabbri |

VINTI

La scorsa settimana la Polizia Postale e delle Comunicazioni, su disposizione della Procura Distrettuale di Catania, ha eseguito oltre 200 perquisizioni nei confronti di individui ritenuti responsabili del reato di card sharing, cioè condivisione illegale tra più utenti di dispositivi utilizzati per guardare contenti televisivi a pagamento e protetti da copyright.

 

L’operazione di polizia giudiziaria messa in atto, denominata “card sharing“, è una delle più vaste compiute finora in Italia contro l’omonimo e sempre più diffuso fenomeno di pirateria audiovisiva. Come spiega bene un comunicato emesso dalla PolPost: “Il fenomeno del “card-sharing” consiste nella violazione dei sistemi di sicurezza o accesso condizionato preposti alla distribuzione di contenuti televisivi a pagamento al fine di consentirne l’illecita visione a più utenti non abilitati. In pratica, il meccanismo di elusione è basato su un cosiddetto server “pirata”, ufficialmente abilitato a ricevere il segnale decodificato nonché ad estrarre e divulgare, tramite internet, a più soggetti il segnale“.

 

A seguito delle perquisizioni sono state denunciate 177 persone, identificati 17 server per la gestione del segnale e altri 160 client che ne usufruivano illegalmente, pagando somme mensili o per il consumo di contenuti on demand. Sono stati, inoltre, sequestrati numerosi hardware e software utilizzati per le operazioni illecite, mentre sono 25 le provincie coinvolte nell’operazione: Catania, Palermo, Messina, Siracusa, Ragusa, Agrigento, Napoli, Pisa, Vibo Valentia, Catanzaro e Macerata.

 

La complessa attività investigativa della Polizia, svolta con il diretto coordinamento del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, è stata sviluppata con l’ausilio di un’apposita piattaforma informatica, creata ad hoc dagli esperti della Polizia catanese, in grado di svolgere un’attività di analisi e monitoraggio della rete che ha consentito di individuare gli utenti coinvolti a vario titolo nelle attività criminali.