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TWITTER: celebrità in crisi, tra voglia di scandalizzare e violazioni della privacy

VINTI

Troppe violazione della privacy non giovano ai social network e neppure il tentativo di scandalizzare il pubblico ad ogni costo. Le celebrità del mondo della musica, dello sport e del cinema, che da qualche tempo fanno il buono ed il cattivo tempo su Twitter, sono tra i primi utenti del sito di microblogging ad essere  vittime e allo stesso tempo artefici di tali eventi.

 

Gli ultimi in ordine di tempo sono stati Kasey Kahne, famoso pilota automobilistico NASCAR (National Association for Stock Car Auto Racing), Anthony Weiner, membro del Congresso degli Stati Uniti, le star di Hollywood Ashton Kutcher e Gilbert Gottfried. Nel 2011 c’è stato il grande boom di Twitter, che ha raggiunto e superato i 130 milioni di utenti nel mondo, con l’inevitabile incremento di casi in cui personaggi pubblici hanno visto violata la privacy e la sicurezza dei propri dati pubblicati in rete.

 

Fotografie rubate, messaggi privati resi pubblici, voglia di trasgredire e di creare scandali (più o meno intenzionalmente), sono alcuni esempi del mondo in cui quotidianamente, durante tutto il 2011, la tutela della propria sicurezza in rete è stata impedita, sottovalutata e sostanzialmente attaccata da hacker burloni o da veri e propri criminali informatici a caccia di dati.

 

Si sono così viste fotografie di uomini politici posare in mutande, di donne manager allattare bimbi al seno, di star del cinema e della musica posare nude davanti allo specchio in pose poco consone al loro status di dive/i, con conseguenti smentite, scuse, accuse e denuncie.

 

Il risultato, secondo un articolo pubblicato sul sito della Reuters, è che sempre più personaggi appartenenti al mondo dello star system hanno intenzione di filtrare maggiormente i propri messaggi e post su Twitter, come su tutti gli altri siti di social networking, con la possibilità di abbandonare addirittura tali piazze virtuali. Una minaccia a cui non crede nessuno, ovviamente, data l’importanza vitale di tali piattaforme per chi sfrutta la propria immagine in termini pubblicitari, ma che fa riflettere sul pericolo crescente, anche per i più famosi, di vedersi sottrarre dati personali e/o di finire incastrati in scandali incresciosi e, in alcuni casi, dannosi per le relative carriere.

 

D’altro canto è vero anche che proprio su Twitter gente del calibro di Charlie Sheen, Madonna, Lady Gaga, Ryan Dunn e Justin Bieber hanno ‘volutamente’ sfidato la privacy (calpestandola) pubblicando numeri di telefono privati, pubblicando fotografie osè, usando un linguaggio scorretto ai danni di altre persone, pur di vedere schizzare alle stelle il numero dei propri followers e far così parlare di sé più di quanto già non accada giornalmente su tutti i media.

 

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