eSECURITY: primi effetti SOPA, chiusi 228 siti web per pirateria informatica negli USA

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VINTI

Dopo che il Congresso americano ha presentato due delle leggi più contestate dal popolo di internet a stelle e strisce, “Stop Internet Piracy Act” (anche conosciuta come SOPA) ed il “Protect IP Act“, ritenute da molti lesive la libertà di espressione sulla rete, qualcuno comincia davvero a testarne gli effetti.

 

Un tribunale del Nevada, applicando il SOPA, ha disposto la chiusura 228 siti web e la rimozione di tutti i contenuti. L’accusa è di contraffazione e contrabbando in rete di prodotti protetti da copyright, ma a guardare bene solo per tre di essi le indagini avevano portato alla chiara identificazione del reato e dei suoi autori.

Praticamente, secondo il blogger Eric Goldman – esperto di legge e diritto di internet, si è trattato di una decisione assolutamente fuori portata, anche se in chiave antipirateria, frutto di un processo improprio di deduzione e generalizzazione del reato.

 

Il generalizzare è una categoria del pensiero che non può essere applicata a internet. Nel caso dei Torrent, le piattaforme di condivisione illegale di file audio e video, infatti, si è dovuta accettare una difesa dei siti stessi e dei loro proprietari. In molti casi, inoltre, tali siti web, pur nella mala fede, hanno vinto. Questo perché, sostiene il blogger, una causa non può essere estesa a così tanti diversi e presunti imputati, ma è necessaria un’azione legale singola per ogni piattaforma indagata, quindi andavano ascoltati i proprietari, i gestori del sito, gli operatori, gli esperti di diritto dei Paesi di origine e molte altre figure chiave in un processo.

 

Si crea inoltre un problema di competenze, relative alla possibilità o meno del giudice del Nevada di ordinare a Facebook o a Google di eliminare dai propri motori di ricerca i siti web e le pagine incriminate.

 

Il dilemma, dal punto di vista dei detrattori della legge, è che con il SOPA, voluto dal deputato repubblicano del Texas Lamar Smith, qualsiasi procuratore generale potrebbe bloccare indirizzi IP, oscurare domini e chiedere la rimozione di contenuti sulla base di semplici sospetti di pirateria informatica. Ma la cosa più importante è che lo può fare evitando i processi.

 

Un elemento che va contro, secondo gli oppositori della SOPA, il concetto stesso della libertà di espressione prevista dalla costituzione americana e il diritto fondamentale alla difesa in un giusto processo. Tra gli oppositori anche il famigerato gruppo hacker detto Anonymous, che non ha mancato di far sentire la propria voce utilizzando gli ormai tradizionali messaggi video diffusi tramite YouTube e i social network.