ITALIA: il peso del Bel Paese sul web sempre più ridotto

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VINTI

Il nostro Paese non riesce ad imporsi sul web e per l’ennesimo anno ci ritroviamo fanalino di coda della Top10 delle nazioni più influenti su internet. Lo indica chiaramente la nuova classifica internazionale T-Index, indice statistico che calcola la quota di mercato online di 204 Paesi combinando la popolazione internet e il relativo prodotto interno lordo (PIL) pro capite.

 

L’Italia, col 2,3%, si attesta al decimo posto e le proiezioni sono a dir poco sconfortanti per il 2015 quando, stante la condizione attuale di stagnazione economica, ci dovremmo ritrovare con un T-Index pari all’1,3%. Lo studio è stato realizzato da Translated, uno dei più diffusi language service provider a livello globale, per aiutare i suoi clienti ad ottenere il miglior ritorno di investimento (ROI) dalla traduzione di un sito web e, più in generale, per aiutare le aziende a scegliere su quali mercati puntare e in quali lingue tradurre un sito web per avere successo online.

 

L’intento del calcolo del T-Index è quello di determinare le future quote di mercato di ogni paese a partire dal proprio PIL e dalla penetrazione di internet al suo interno. A partire da questi due dati l’Italia non poteva certo ambire a posizioni importanti in classifica. Il nostro PIL arranca, sotto il colpi della crisi economica globale e dell’instabilità dell’Euro Zona, mentre la penetrazione del mezzo, nonostante un suo progressivo aumento (oggi al 49,5%), rimane sempre troppo bassa rispetto a Paesi come Stai Uniti, Germania, Gran Bretagna, Francia, che presentano una penetrazione ‘media’ oltre il 75%.

 

Con un T-Index del 24,4%, gli Stati Uniti sono il mercato al momento con il più alto potere d’acquisto sul web: coprono 245 milioni di utenti internet in tutto il mondo con un PIL medio pro capite di 57.627 dollari. Segue la Cina, con un T-Index dell’11,5% (popolazione online di 485 milioni di individui, penetrazione internet del 36,3% e un PIL pro capite di 13.665 dollari) e quindi il Giappone al terzo posto con il 6,6%. L’Italia, invece, con appena 30 milioni di utenti internet e un PIL medio pro capite di 44.432 euro, non riesce a produrre numeri competitivi e scivola velocemente al 10 posto, con chiare prospettive di ulteriore declassamento.

 

A livello globale i primi tre Paesi per mercato internet, nel 2015, saranno la Cina, con il 18,8%, seguita dagli USA col 16,8% e da Giappone e Brasile rispettivamente con 4,9% e 4,6%. Tra i Paesi presenti nella Top10 del T-Index, l’Italia ha perso quote di mercato online in maniera più marcata, segnando una perdita del 43,3% e meritando così il decimo posto. A livello globale guadagnano posizioni i cosiddetti Paesi BRIC (Brasile, Russia, India e Cina), togliendo terreno digitale agli Stati Uniti (che comunque rimangono al primo posto per il 2011), e ad altri Paesi europei, tutti comunque con segno negativo per il 2013 e per il 2015.