JULIAN ASSANGE: perde ricorso, via ad estradizione in Svezia

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VINTI

La Royal Court of Justice di Londra ha deciso, alla fine, per l’estradizione in Svezia di Julian Assange. Dopo mesi e mesi di battaglia legale e mediatica il giornalista australiano fondatore di WikiLeaks, la piattaforma per la diffusione di documenti coperti da segreto di Stato, aziendale, militare e bancario, dovrà essere processato nel paese scandinavo, dove pende sul suo capo un’accusa di violenza sessuale.
 
 Secondo i giudici inglesi, infatti, Assange dovrà presentarsi a Stoccolma per affrontare un giusto processo per molestie sessuali di cui sarebbe responsabile nei confronti di due donne. Accuse dove però non si specifica il tipo di reato, perchè si parlerebbe di ‘violenza sessuale minore’, reato piuttosto ambiguo, su cui i difensori di Assange puntano per scardinare la tesi dell’accusa e dimostrare che si tratterebbe di una strategia politica per diffamare l’attivista e screditarlo agli occhi dell’opinione pubblica.
 
 Sono milioni i suoi fan in tutto il mondo e in centinaia stamattina lo hanno accolto come un perseguitato politico fuori dall’aula di Giustizia londinese. In diversi casi, negli ultimi anni, si sono svolte manifestazioni a suo favore affiancate da azioni di hackeraggio contro il Governo americano ed australiano, rei agli occhi degli attivisti di aver chiesto la testa di Assange, e le aziende che hanno tagliato i finanziamenti a WikiLeaks. Ora Assange ha a sua disposizione due settimane per presentare ricorso in appello contro la sentenza, altrimenti entro dieci giorni sarà resa esecutiva la decisione odierna del Tribunale.
 
 I giudici della Royal Court of Justice avranno quindi tre settimane di tempo per valutare se trasmettere o no il caso alla Corte Suprema. Nell’eventualità che i giudici respingano le argomentazioni del fondatore di WikiLeaks, secondo cui il caso solleva tematiche di generale interesse del pubblico, niente potrà più frapporsi alla sua estradizione in Svezia.