eSECURITY: in Italia spam all’81%, ma diminuisce la presenza di virus

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VINTI

Il nostro Paese non gode di ottima sicurezza informatica, questo è un dato di fatto, basta leggere i grafici contenuti nell’ultimo Symantec Intelligence Report di agosto 2011, che unisce i risultati del Symantec.cloud MessageLabs Intelligence Report con il Symantec State of Spam & Phishing Report. L’Italia mostra un livello di spam che si attesta all’81.3%, contro una media globale del 75,9%. Praticamente siamo in controtendenza rispetto al trend mondiale, perché la media globale è in costante diminuzione, mentre noi, dopo un calo registrato da febbraio a giugno, siamo in forte ripresa.

Complessivamente, ad agosto 2011, la percentuale di spam globale nel traffico email è scesa al 75,9% (1 su 1,32 email), registrando una diminuzione dell’1,9% rispetto a luglio 2011. Riguardo la presenza di virus nelle mail, sembra che le cose vadano molto meglio in Italia, con 1 su 787.9 ad agosto. Un dato ben al di sotto della media globale che vede 1 virus ogni 203,3 messaggi di posta elettronica, per un aumento di 0,14 punti percentuale su luglio 2011.

Esaminando le altre tipologie di minacce provenienti dai cosiddetti malware web-based, sempre nel mese di agosto 2011, Symantec Intelligence ha identificato una media di 3,441 siti web al giorno che ospitavano malware o altri programmi non desiderati, come spyware e adware, con una diminuzione del 49.4% rispetto a luglio 2011. Il malware bloccato con maggior frequenza durante lo scorso mese è stato ‘W32.Ramnit!html’. W32.Ramnit è un worm che si diffonde attraverso dispositivi removibili e infetta file eseguibili. Il worm si diffonde criptandosi e unendosi a file con estensione .Dll, .EXE e .HTM.

Il Rapporto Symantec, inoltre, mostra che ancora una volta gli spammer provano a trarre vantaggio dalle turbolenze del mercato finanziario, in particolare tramite l’invio di grandi volumi di spam relativi a determinate azioni “pink sheets”, finalizzate a cercare di “pompare” il valore di queste azioni prima di “sgonfiarle” per guadagnare. Un esempio è la truffa azionaria “pump-and-dump”, dove gli spammer promuovono stategie di ogni tipo per gonfiare il prezzo delle azioni il più possibile per poi venderle prima che il loro valore precipiti (ritorni) al quello reale.

Lo spam in questa truffa ha il compito di convincerel’utente che il valore dell’azione è in realtà molto superiore rispetto al valore attuale o che questo valore presto arriverà alle stelle. La maggior parte di queste affermazioni, è bene saperlo, sono ingannevoli o false. “I truffatori possono ottenere dei profitti notevoli nel giro di pochi giorni con una buna campagna spam di pump and dump. In questo periodo di turbolenze finanziarie molte persone possono essere persuase ad investire in azioni che i truffatori indicano come profittevoli a causa delle turbolenze del mercato”, ha dichiarato Paul Wood , senior intelligence analyst diSymantec.