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PALM: sparisce per sempre, rimane solo HP

VINTI

Un anno fa HP acquisiva Palm, oggi la fusione è stata completata, con la riorganizzazione del gruppo da un punto di vista operativo e con il cambio dei vertici aziendali. Una fusione che ha cancellato per sempre il celebre brand della telefonia mobile, segregandolo tra i libri di storia, mentre al suo posto c’è oggi la sigla GBU, acronimo inglese di Glogbal Business Project.

Una nome un po’ anonimo e generico, a cui però spetta la responsabilità di portare avanti lo sviluppo e la diffusione di WebOS, sistema operativo sui cui HP punta molto. WebOS, infatti, sarà integrato in una più ampia linea di prodotti hardware con marchio Hewlett-Packard e sarà il business di punta della multinazionale high-tech.

Per comprare il celebre marchio americano dell’informatica, HP ha sborsato ben 1,2 miliardi di dollari ad aprile dello scorso anno. Oggi, a completamento della transazione, la tech company di Palo Alto ha deciso che Jon Rubinstein, ex CEO di Palm, padre del sistema WebOS e dell’iPod, diverrà President of Product Innovation in the Personal Systems Group di HP, mentre Stephen DeWitt, già vice presidente HP, sarà responsabile di una nuova unità creata ad hoc per sviluppare e promuovere il sistema operativo WebOS.

Tra i prodotti che per primi monteranno la tecnologia WebOS, oltre al tablet TouchPad, ci saranno gli smartphone della Samsung, mentre il CEO Leo Apotheker, guida indiscussa di HP, ha annunciato un nuovo piano di sviluppo dell’azienda su diversi settori di applicazione per il sistema operativo su cui, evidentemente, sono riposte molte speranze, viste le stime deludenti per il terzo trimestre 2011.

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