TV LOCALI: appello di 40 deputati PdL a Paolo Romani, ‘Senza sostegno a rischio 10 mila posti di lavoro’

di Flavio Fabbri |

VINTI

Col nuovo decreto omnibus arrivano anche i tagli al sostegno per le emittenti televisive locali, che vedranno diminuire i fondi da 150 a 120 milioni di euro. A lamentare la grave situazione in cui si trovano le oltre 600 tv locali di tutto il Paese è stato un appello firmato da 40 deputati del Popolo della Libertà (PdL), capitanati da Gabriella Carlucci, destinato al ministro per lo Sviluppo Economico, Paolo Romani.

Comprendiamo la necessità del governo di evitare modifiche al decreto Omnibus, per una sua rapida approvazione – si legge nel documento riportato dall’Agi – ma gli emendamenti presentati per evitare i tagli al sostegno delle tv locali saranno oggetto dell’incontro che abbiamo chiesto con urgenza al ministro Romani – ha spiegato Carlucci – per evitare che questo taglio di 30 milioni di euro metta le tv locali nella situazione di dover fare a meno di 10.000 posti di lavoro“.

Si tratterebbe di 5 mila posti diretti e altri 5 mila indiretti, secondo il comunicato dei 40 parlamentari del partito di Governo, a cui presto si potrebbero aggiungere altri lavoratori provenienti dall’indotto, che andrebbe a risentire indirettamente dei tagli. Le misure di sostegno alle tv locali, ricorda il comunicato, furono individuate in una parte del canone Rai dall’articolo 10 della legge 422/93 che, commisurata al canone dell’epoca, ammontava a 376 miliardi annui di vecchie lire, cioè circa 250 milioni di euro annui dei giorni nostri.

Se tali cifre non dovessero essere almeno riportate in linea con i 150 milioni iniziali, la stragrande maggioranza delle TV locali dovrà definitivamente chiudere – ha ammonito la Carlucci – e il Paese perderebbe uno strumento prezioso col quale garantire la tutela delle identità e delle specificità culturali delle regioni e dei territori“. C’è tempo fino a martedì 17 maggio, per trovare un’intesa, subito dopo le elezioni amministrative, quando il testo arriverà all’esame dell’Assemblea di Montecitorio.