PA: la scarsa competenza informatica dei dipendenti pubblici ci costa 205 mln di euro l’anno

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VINTI

L’ignoranza informatica di chi lavora nella Pubblica Amministrazione Locale costa al nostro paese, ogni anno, oltre 205 milioni di euro. È quanto emerge dalla ricerca AICA (Associazione italiana per l’Informatica e il Calcolo Automatico), “Il costo dell’ignoranza informatica nella Pubblica Amministrazione Locale“, condotta in collaborazione con la Scuola di Direzione Aziendale della Bocconi, relativa agli effetti dell’ignoranza informatica e al ritorno della formazione nel settore della Pubblica Amministrazione.

Lo studio si affianca a quello pubblicato nel 2008 dedicato alla Pubblica Amministrazione Centrale e i risultati riguardano l’impiego delle tecnologie informatiche nella Pubblica Amministrazione locale che è, per numero di dipendenti, il terzo comparto del settore pubblico italiano dopo l’istruzione e la sanità.

Gli impiegati della Pubblica Amministrazione Locale (anche detta PAL) utilizzano per lavorare il computer per il 69% del tempo lavorativo, con una perdita media di 49 minuti alla settimana per incapacità di utilizzo del mezzo informatico. Tale perdita di produttività è valutabile, secondo AICA, in circa 1000 euro annui per singolo impiegato.

Confrontando questo valore con il costo medio di un dipendente della PAL, la perdita di tempo per ignoranza informatica equivale a un costo di tempo improduttivo pari a 346 euro all’anno per dipendente, cioè 205 milioni di euro. “Spesso si pensa che mettere a disposizione strumenti basti a migliorare le performance e la produttività del lavoro, spesso senza porsi il problema della formazione di chi li dovrà utilizzare, sicchè nel tempo le scarse competenze impediscono di sfruttare appieno i vantaggi della tecnologia, se non addirittura creano ostacoli“, ha dichiarato Rodolfo Zich, presidente AICA.

Di contro, un aumento del livello delle conoscenze informatiche del 23% in termini assoluti e un aumento di produttività (riduzione del tempo impiegato per svolgere il proprio compito) del 12%, determinerebbero un incremento di valore per impiegato di circa 3.900 l’anno. Estrapolando i risultati all’intero comparto si può calcolare che un piano di formazione su tutti gli utenti informatici potrebbe generare un aumento di produttività di ben 2,2 miliardi di euro l’anno nella Pubblica Amministrazione locale.

Queste stime devono fare riflettere – ha commentato il prof. Pier Franco Camussone, di SDA Bocconi – la PA, nel suo insieme, dà lavoro al 14,6% dei lavoratori italiani, e con questo studio si dimostra l’impatto enorme che può avere un incremento della produttività. La PA locale, in particolare, è il soggetto più vicino a tutti noi, le sue efficienze o inefficienze influenzano la vita quotidiana e le attività delle aziende, pertanto la sua capacità di innovarsi con le tecnologie rappresenta una opportunità per i cittadini e un volano per le imprese“.