GOOGLE: crescono i costi operativi del 54% e titolo in crisi sul mercato tedesco

di Flavio Fabbri |

VINTI

Non è sempre tutto oro ciò che luccica, diceva un vecchio proverbio che bene si adatta a Google in questi giorni. Gli ultimi dati sul mercato tedesco vedono il gigante del web perdere il 5,7% del valore commerciale dei titoli e aumentare sensibilmente, su scala globale, i costi per l’anno in corso, mostrando i primi sintomi di affaticamento da rincorsa.

La Germania è uno dei mercati europei più rilevanti per le aziende informatiche, assieme alla Gran Bretagna, sia per numero di utenti web, sia per sviluppo di canali dedicati al business online. Durante questo primo trimestre 2011 l’azienda californiana ha leggermente allentato la cinta della borsa e speso qualche soldino in marketing e assunzione di personale. Si parla di circa 1900 nuovi posti di lavoro già assegnati, su 6000 assunzioni previste per il 2011.

Secondo la filosofia di Larry Page, da poco succeduto a Eric Schmidt come amministratore delegato di Google, per creare opportunità economiche bisogna investire in nuove strategie di marketing digitale, in pubblicità su video e su rete mobile soprattutto. E’ chiaro, però, che i costi operativi in tal modo crescono e in questo caso sono lievitati del 54%, superando le entrate delle vendite del 26%.

Ad ascoltare gli esperti, la disciplina di spesa che aveva salvato Google dalla recessione potrebbe lasciare il passo ad una guida più spavalda e, quindi, più insidiosa. Page già sotto pressione? Patrick Pichette, Chief Financial Officer di Google, ha detto ieri in un’intervista: “Gli investitori devono stare tranquilli, entro la fine del prossimo trimestre arriveranno i primi frutti della nuova strategia“. “Sono saliti i costi a breve termine – ha continuato il CFO – ma questi interventi aiuteranno la crescita dei ricavi futuri“. Tutto a posto quindi, o quasi. L’azienda di Mountain View ha puntato molto sull’advertising multipiattaforma, sulle applicazioni ‘social’, su Chrome e su Android, spendendo risorse ingenti e cercando di mantenersi al livello dei competitor, Apple, Facebook e Microsoft su tutti.

Il primo trimestre 2011 si è chiuso, secondo quando comunicato dall’azienda, con utili in crescita del 17% a 2,3 miliardi di dollari, pari a 7,04 dollari per azione, ma al di sotto delle aspettative, con i profitti che si sono attestati a 8,08 dollari per azione, invece dei previsti 8,12 dollari calcolati dagli analisti.

Ogni giorno 350 mila nuovi OS Android vengono attivati su un telefonino e sono già 3 miliardi le mobile apps scaricate per il sistema operativo di Google. Numeri eccezionali, ma ancora troppo lontani da quelli della Apple, ad esempio, che ha già passato i 10 miliardi di applicazioni scaricate. C’è da notare, inoltre, che in questa impari sfida Google parte di molto avvantaggiato, perché mentre l’Apple iOS opera solo su device di scuderia (iPad, iPhone, iPod), Android è praticamente montato ovunque ormai.