eSECURITY: Morgan Stanley tra le vittime di ‘Aurora Attack’, nessuna notizia su possibili furti di dati

di Flavio Fabbri |

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E’ stato reso pubblico solamente in questi giorni, ma la celebre banca d’affari Morgan Stanley ha dovuto fare i conti, tra giugno e dicembre 2009, con numerosi attacchi informatici di grossa portata. A rivelarlo la stessa security company che cura l’integrità informatica della banca, la HBGary, che però non fa menzione di possibili danni e sottrazione di dati sensibili e riservati.

Tutto nasce da un Rapporto interno a Morgan Stanley che parlava di un attacco informatico in corso dal nome in codice ‘Aurora Attack‘. Un ex ingegnere addetto alla sicurezza digitale dell’istituto, Phil Wallisch, venuto in possesso del documento, ha poi fornito via mail maggiori dettagli sul cyeber attacco alla testata online Bloomberg.

Con ‘Aurora Attack‘ si intende una vasta operazione messa in atto da criminali informatici e crackers, probabilmente originata dalla Cina, che ha investito nel 2009 tutti gli USA e che ha visto tra le vittime, oltre le centinaia di aziende medio grandi del Paese, nomi celebri come Google e Adobe. Da quanto riportato su Bloomberg e confermato anche da HBGary, tale attacco avrebbe coinvolto anche la rete di Morgan Stanley. La società invita a non dare credito a tali voci infondate, ha dichiarato in una nota rilasciata alla Reuters la portavoce Sandra Hernandez, “Morgan Stanley investe notevoli somme di denaro per la difesa informatica dei suoi interessi e di quelli dei suoi clienti, le soluzioni contro i cyber attacchi adottate sono tra le migliori in circolazione“.

Quasi una confessione, se letta al contrario, o una conferma che qualcosa è accaduto, senza entrare nei particolari. Particolari, che però, sono decisamente importanti, perchè in più mesi di attacchi informatici è lecito pensare che qualche falla i crcker la devono pure aver trovata. E’ stato sottratto del materiale riservato? Sono stati rubati dati sensibili relativi a persone e aziende? Non è dato saperlo al momento, ma i dubbi restano e non sono pochi.