CLOUD COMPUTING: cattiva gestione dei servizi, in USA e Europa aziende perdono 1 mln di dollari l’anno

di Flavio Fabbri |

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Avere a disposizione server e infrastrutture di rete sempre più potenti, efficaci e in grado di ottimizzare i costi sembra essere per le imprese IT il business più conveniente su cui puntare da subito. Compuware, multinazionale operante nel mercato software e servizi, ha reso pubblici i risultati di una ricerca relativa al cloud computing in cui il celebrato mercato delle nuvole non porta a casa i risultati tanto sperati. L’indagine, che ha coinvolto poco meno di 680 aziende tra Nord America e Europa, ha analizzato l’impatto delle performance delle applicazioni ‘cloud‘ sulla strategia e l’utilizzo aziendali.

Dalla ricerca è emerso che le imprese dei due continenti sono abbastanza consapevoli delle ricadute negative, a livello economico e di sistema, che una cattiva gestione delle architetture cloud computing può comportare e nello stesso tempo però non si adoperano per limitare i danni, col risultato che negli USA si sono persi in media per struttura 1 milione di dollari l’anno e in Europa circa 750 mila dollari.

Lo studio Compuware ha inoltre evidenziato come il 58% delle aziende in Nord America e il 57 % di quelle europee stanno rallentando l’adozione di applicazioni cloud-based per via delle criticità legate alle performance, mentre il 94% delle imprese in Nord America e l’84% delle realtà Europee crede che gli SLA (Service Level Agreements, ovvero gli Accordi sul livello di servizio) per le applicazioni cloud, debbano basarsi sulla reale end-user-experience e non solo sulle metriche di disponibilità dei service provider. La definizione dello SLA, a riguardo, è fondamentale per un’azienda perchè basata sulla determinazione del livello di servizio ideale a garanzia del suo business.

Quando un’azienda decide di passare alla ‘nuvola‘ deve dare vita ad un unità IT dedicata e questo comporta inizialmente degli investimenti in tecnologie e competenze umane non indifferenti. Dall’indagine, però, emerge che al momento proprio tale unità aziendale non è in grado di assicurare un buon livello di performance. Gli SLA, sopra menzionati dal Rapporto, dovranno essere maggiormente monitorati e seguiti lungo tutta la catena del valore delle applicazioni cloud computing. Il monitoraggio dei cosiddetti ‘SLA prestazionali‘, pertanto, consente di verificare sia l’andamento dei livelli di servizio in termini di rispetto dei valori target contrattuali, sia la presenza di anomalie tecniche e applicative che potrebbero causare disservizi nei confronti dell’utente finale.